Balzelli sui CD, li chiede l'AFI

Balzelli sui CD, li chiede l'AFI

L'Associazione dei Fonografici italiani non ha dubbi: le gabelle sui supporti digitali e i device di masterizzazione sono necessarie per compensare gli autori. Come accade già in altri paesi. Nubi all'orizzonte
L'Associazione dei Fonografici italiani non ha dubbi: le gabelle sui supporti digitali e i device di masterizzazione sono necessarie per compensare gli autori. Come accade già in altri paesi. Nubi all'orizzonte


Roma – Stanno arrivando le nuove gabelle sui supporti digitali vergini e sui device di registrazione e masterizzazione e, insieme a loro, arrivano anche le nubi di una polemica i cui toni si stanno alzando. L’ultima novità è la decisa presa di posizione dell’AFI, l’Associazione dei Fonografici italiani, che non ha dubbi: i balzelli sui CD sono necessari e servono subito, e sono dovuti visto anche quello che accade all’estero.

La tesi dell’AFI è stata trasmessa dal presidente dell’Associazione Franco Bixio al ministro delle Politiche Comunitarie Rocco Buttiglione, al quale l’AFI chiede di agevolare il recepimento della Direttiva europea 29/01 che secondo l’Associazione regola “il sistema dei compensi per la copia privata da parte dell’industria elettronica”.

Nella memoria consegnata a Buttiglione, i Fonografici hanno inserito uno specchio dei compensi che girerebbero già in altri paesi europei, come la Germania, la Francia, l’Olanda e la Spagna. Compensi “anche dieci volte superiori, derivanti da una percentuale sulle vendite dei supporti vergini e sugli apparecchi di riproduzione, a tutela di quanti – autori, esecutori, produttori – operano nell’ambito della musica”.

Secondo l’AFI, dunque, l’estensione ai supporti digitali di balzelli che già riguardano supporti analogici da anni in vendita in Italia non è che una giusta e legittima conseguenza, ed è per questo che oltre all’AFI si sono mosse per appoggiare le nuove gabelle anche l’Anica, la SIAE ed altri ancora.

“In un momento così delicato – ha dichiarato Franco Bixio – è di vitale importanza l’applicazione di questi compensi che mirano a risarcire almeno parzialmente artisti, autori, produttori cinematografici e fonografici, per il mancato guadagno causato dalle registrazioni domestiche di opere tutelate, registrazioni a basso costo su cassette e cd vergini che evitano l’acquisto dei prodotti originali.”

Va detto che solo pochi giorni fa la Business Software Alliance Italia, divisione locale dell’Associazione dei produttori di software proprietario, si era mossa per cercare di affondare il provvedimento di recepimento della direttiva così come è concepita. Secondo la BSA, siamo di fronte ad una misura che impone all’utente doppi e tripli pagamenti e dunque con possibili disastrose conseguenze per il mercato.

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Pubblicato il 29 ott 2002
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