Lutto nazionale per la rete in Cina

Lutto nazionale per la rete in Cina

Le autorità hanno imposto lo stop alle attività di intrattenimento. Le pagine web si tingono di colori spenti, mentre i netizen si attivano per far fluire solidarietà e informazioni. Con l'avallo di Pechino
Le autorità hanno imposto lo stop alle attività di intrattenimento. Le pagine web si tingono di colori spenti, mentre i netizen si attivano per far fluire solidarietà e informazioni. Con l'avallo di Pechino

Sulle pagine web che ordinariamente sprizzano colore, che ospitano animazioni e inviti sgargianti rivolti ai netizen campeggiano ora stringhe di testo nere, sono fitte di notizie, ricordano ai cittadini della rete cinesi di piangere le vittime del devastante terremoto che ha investito le regioni del sudovest della Repubblica Popolare.

Sina.com Sono momenti di lutto nazionale e Pechino ha imposto ai cittadini lo stop all’intrattenimento per tre giorni. Non sono solo i media tradizionali ad essere coinvolti dal provvedimento: le autorità hanno richiesto che anche la rete si vestisse a lutto, che moderasse i toni, che il divertimento lasciasse spazio all’informazione e alla raccolta di aiuti.

È così che, fra i borbottii della rete occidentale, i siti di news limitano i propri contenuti alle sole notizie, che portali quali Sina.com si tingono di colori spenti, assumono il ruolo di testate giornalistiche, sensibilizzano i cittadini, invitano a raccogliere fondi e aiuti per le popolazioni che stanno vivendo la tragedia e dovranno prepararsi alla ricostruzione. Anche i siti di video sharing si stanno trasformando in archivi di testimonianze e di documenti : Youku ospita in home page clip in cui sono rappresentati i salvataggi, le storie di successo dei soccorritori, i messaggi di incoraggiamento delle autorità; Toudou ha sotterrato oltre il search i materiali festosi, i video divertenti, e ha dedicato un canale alla memoria delle vittime. Anche il gaming in questi tre giorni sarà un’attività inopportuna: The9 , operatore cinese di World of Warcraft, di mondi virtuali e di MMORPG, ha sospeso i lavori e solo dal 22 maggio i gamer potranno riprendere a sfidarsi, ad accumulare punti e abilità.

Le pagine web ospitano inoltre la possibilità di concretizzare la solidarietà : si raccolgono donazioni e aiuti, causa alla quale aderiscono anche aziende come Foxconn , colosso taiwanese produttore di iPhone, i cui rapporti con la Cina sono da tempo più che travagliati. Ad agevolare la solidarietà, anche Google: oltre alla rivisitazione delle home page in diverse localizzazioni, sono numerose le iniziative messe in campo dal colosso di Mountain View, sfruttando gli strumenti di cui dispone. Dallo spazio per le donazioni ad un motore di ricerca per rintracciare familiari con cui non ci si riesce a mettere in contatto, dagli annunci solidali per aumentare la visibilità degli strumenti messi a disposizione passando per un layer di Google Maps con il quale raggranellare informazioni utili relative ai soccorsi, ai punti di raccolta, all’affastellarsi degli eventi. Ma Google non è che una delle aziende che ha dato il via a servizi straordinari dedicati alle popolazioni sconquassate dal terremoto: il servizio di community e instant messaging QQ consente di esprimere il proprio cordoglio inviando ai propri contatti candele e coccarde in memoria delle vittime.

Operazioni di salvataggio Ma il devastante terremoto è l’argomento che domina anche sui media grassroot : ospitano proposte di raccolta fondi e foto del disastro , ospitano gruppi di preghiera e smentite alle notizie trasmesse dai media di stato. Pechino nel frattempo sembra tollerare il diffondersi di notizie e testimonianze emerse dal basso e sembra incoraggiare lo scambio di informazioni tra i cittadini e tra i netizen e i media tradizionali: “Si sta sviluppando un flusso di informazioni abbastanza libero – ha spiegato Xiao Qiang, docente di giornalismo presso l’università di Berkeley – non mi spingo a dire che lo stato è trasparente, ma posso riconoscere che c’è meno censura”.

Il docente ritiene che Pechino abbia imparato dalla lezione dei disordini in Tibet che censurare la rete non innesca che l’ulteriore diffusione delle informazioni su scala globale. Ma c’è chi segnala che Pechino potrebbe avere in serbo una strategia di controllo per i propri cittadini: denominato Scudo Dorato , il progetto delle autorità della Repubblica Popolare mira a istituire un regime di sorveglianza pervasiva, un monitoraggio ubiquo capace di permeare la quotidianità dei cittadini, dentro e fuori dalla rete.

Gaia Bottà

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Pubblicato il 20 mag 2008
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