Wii Fit, Nintendo promette l'impossibile?

Wii Fit, Nintendo promette l'impossibile?

La pedana ginnica sviluppata per la rivoluzionaria console nipponica fa discutere. Un professore universitario avverte: pericoloso affidarsi alle valutazioni fisiche del gadget
La pedana ginnica sviluppata per la rivoluzionaria console nipponica fa discutere. Un professore universitario avverte: pericoloso affidarsi alle valutazioni fisiche del gadget

Wii Fit, l’ ultima proposta Nintendo per la console “next-gen” che ha guadagnato alla causa del videogaming un intero nuovo bacino di utenza, si è attirata critiche accademiche nei giorni a cavallo del lancio ufficiale del prodotto negli States. Quella pedana, da tempo in vendita in Italia, trae facilmente in inganno sulla possibilità di perdere peso: lo sostiene un noto professore universitario intervistato da GameSpy per l’occasione.

il gadget Il sistema, costituito da una componente software da caricare nella home console Wii e da una pedana wireless in grado di misurare con precisione la pressione e la posizione del corpo, è progettato per offrire all’utente-giocatore una serie di esercizi divisi in 40 categorie di attività .

Yoga, sci, boxe, aerobica, piegamenti e quant’altro, Wii Fit offre un pacchetto di esperienze variegato che ha permesso al prodotto di spopolare in Giappone. Approdato in Europa e in Italia negli ultimi giorni di aprile, il “casual training” di Nintendo si prepara ora a conquistare anche gli Stati Uniti.

A squalificarlo invece come inutile e persino pericoloso è la dottoressa Judith S. Stern, professore emerito di nutrizione e medicina interna presso l’Università della California nella città di Davis. Stern, che ha pubblicato un buon numero di lavori sulla nutrizione, l’obesità e l’effetto dell’esercizio ginnico sul metabolismo, contesta l’implementazione del principio su cui si basa Wii Fit, ovvero l’Indice di Massa Corporea.

L’IMC si misura nel rapporto tra il peso e l’altezza di una persona, ed è generalmente utilizzato per indicare il peso forma. Wii Fit considera l’IMC come il punto di partenza del piano di esercizi e obiettivi ginnici che è possibile programmare con il software: se un indice iniziale è troppo alto o troppo basso, tale programma dovrebbe aiutare l’utente-ginnasta a riequilibrare il tutto raggiungendo valori più consoni alle proprie caratteristiche biometriche.

Per Stern si tratta però solo di “sciocchezze”: “Quando sei in buone condizioni fisiche – sostiene il professore nell’intervista – tendi a sostituire il grasso con i muscoli, e il tuo IMC probabilmente non cambierà. Cambierà soltanto se fai cose estreme, come esercitarti per due o tre ore al giorno, in questo caso sono sicura che l’IMC cambierà. Se hai semplicemente perso peso, puoi continuare a mantenere il tuo IMC più facilmente con l’esercizio, ma non vedo nulla che mi dimostri di poter modificare l’IMC”.

Le promesse e le misurazioni di Nintendo sarebbero insomma “false e illusorie”, dice ancora Stern, e prendere come riferimento principale di un programma di training personale soltanto l’indice di massa corporea è un comportamento che andrà bene forse in un videogame ma che non va confuso con un’attività fisica appropriata alle esigenze di ciascuno . Troppo variegate sono le condizioni di crescita e sviluppo personali del corpo, perché quello che è un valore indicativo come l’IMC possa considerarsi una base scientificamente valida per il personal training, avverte il professore.

L’accademia storce in naso, prendendo spunto anche dal caso della ragazzina di 10 anni che si è sentita definire “grassa” dal software di Wii Fit nonostante facesse pratica quotidiana di nuoto e danza , ma c’è chi dimostra di apprezzare e non poco l’esperienza del nuovo toy di Nintendo. La catena internazionale di hotel Westin ha persino in programma di installare una postazione con pedana Wii Fit in un certo numero di strutture, a partire da una decina di alberghi statunitensi.

Wii Fit sarà anche scientificamente poco affidabile, ma i dati di vendita effettivi del prodotto non fanno altro che dimostrare come, ancora una volta, Nintendo abbia centrato in pieno il bersaglio di contribuire a sdoganare i videogame e il divertimento interattivo, trasformandoli in maniera definitiva e inoppugnabile in strumenti di svago, socializzazione e – nel caso specifico – esercizio atletico universalmente accettato e utilizzato . IMC o non IMC.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
23 mag 2008
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