Bello il tuo Linux, sembra Windows

Bello il tuo Linux, sembra Windows

Successo in Sudamerica, soprattutto in Brasile, per una distribuzione basata su Debian. Il suo segreto è l'interfaccia: sembra proprio di usare XP
Successo in Sudamerica, soprattutto in Brasile, per una distribuzione basata su Debian. Il suo segreto è l'interfaccia: sembra proprio di usare XP

Ad una prima occhiata sembra proprio Windows XP . Stesse icone, stesso tema, stessi font e stesso pannello di controllo. Ma a guardarlo bene è un sistema operativo Linux a tutti gli effetti. Si chiama Famelix , ed è forse “la” distribuzione GNU/Linux più simile a Windows. È particolarmente diffusa in Brasile, dove è la distro più popolare.

Una schermata di Famelix Uno dei dibattiti più importanti nel mondo di Linux, negli ultimi anni, è stato proprio quanto il desktop dovesse essere simile a Windows . Di solito il dibattito trovava consistenza nel fatto che, essendo Windows il sistema operativo più diffuso, per incentivare gli utenti al cambio si dovesse fornire un ambiente non troppo diverso da quello di provenienza.

La distribuzione Famelix è basata sulla performante Debian e monta di default l’interfaccia KDE , con una serie di modifiche e temi preimpostati per somigliare a Windows XP e volendo, nell’ultima versione, a Windows Vista. Il progetto è diretto da David Emmerich Jourdain , professore di origini teutoniche immigrato in Brasile nel 1992. In quegli anni, nella scuola in cui insegnava Jourdain i computer erano equipaggiati di copie pirata di Microsoft Windows. Da qui l’impulso alla migrazione verso il software libero.

Ma le cose non sono state subito semplici. Al FAMEG (Faculdade Metropolitana de Guaramirim) nessuno aveva idea di cosa fosse il software libero . Di conseguenza, nessuno sapeva utilizzarlo. Secondo Jourdain l’unico metodo per far utilizzare Linux era rendere disponibile un sistema operativo che fosse quanto più possibile simile a Windows. E, con un gruppo di studenti, l’ha sviluppato.

Nel 2005, al FAMEG sono arrivati due rappresentanti Microsoft . Avendo avuto notizia dei problemi con le licenze messi in luce da Jourdain, hanno pensato di offrire all’istituto la possibilità di acquistare Windows per poche centinaia di dollari. Si narra che Jourdain abbia risposto così: “Come potete vedere, i nostri interessi non sono gli stessi. Noi vogliamo creare sviluppatori. Voi volete vendere. Temo che la vostra proposta non ci interessi”.

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I collaboratori allo sviluppo di Famelix sono via via aumentati e, nel corso di cinque anni, si è formato un team di 70 sviluppatori fra studenti ed esterni. Ad oggi, Famelix è stata scaricata 22 milioni di volte , 14 milioni solo negli ultimi 12 mesi, grazie anche al supporto linguistico esteso ad inglese, tedesco ed italiano, oltre che agli spagnolo e portoghese originari.

Le vicende di Famelix ricordano l’ esperienza filippina del passaggio da Windows all’open source . Nei paesi in via di sviluppo, spesso si hanno già pochi liquidi per acquistare l’hardware e si cerca quindi di risparmiare sul software. La soluzione al problema filippino è stata Linux, ed oggi la stessa idea sembra riproporsi in Brasile. Una scommessa vinta nel primo caso e, probabilmente, anche nel secondo.

Enrico “Fr4nk” Giancipoli

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Pubblicato il 23 mag 2008
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