USA, gli e-microfoni rintracciano gli spari

USA, gli e-microfoni rintracciano gli spari

La violenza delle megalopoli americane si combatte in maniera integrata, fornendo agli agenti gli strumenti per intervenire prima ancora di ricevere una chiamata. Funziona? Ulalà!
La violenza delle megalopoli americane si combatte in maniera integrata, fornendo agli agenti gli strumenti per intervenire prima ancora di ricevere una chiamata. Funziona? Ulalà!

La criminalità statunitense non accenna a diminuire, e i dipartimenti di polizia sono alla ricerca costante di nuovi strumenti ad alto contenuto tecnologico per facilitarsi il compito del contrasto nei scontri a fuoco, omicidi, litigi violenti e regolamenti di conti tra gang. Un sistema in particolare, quello delle reti di microfoni in grado di intercettare gli spari e avvertire automaticamente i distretti di pertinenza, sembra aver avuto ampi margini di crescita negli ultimi anni.

Lo rivela il Wall Street Journal che, partendo dalla cittadina californiana di Oakland, si avventura in un viaggio a base di cops iperattivi e singolari discrepanze fra l’apparente volontà di fermare il crimine e la mancanza di fondi sufficienti a disposizione delle forze dell’ordine.

L’hardware alla base del network “a prova di proiettile”, come viene descritto dalla casa produttrice ShotSpotter Inc. , è composto da una rete di microfoni abbarbicati sui tetti del circondario e sui pali del telefono , capaci di captare lo scoppio di uno sparo e indicarne il luogo sulla mappa cittadina in un range di circa 24 metri. Tra l’individuazione del colpo e l’allerta delle autorità di distretto non passano più di 15 secondi.

Il sistema, almeno a livello tecnico, funziona: in un caso registrato dalle cronache di Oakland risalenti al marzo scorso, gli agenti di polizia si sono fiondati sul posto in soli 2 minuti mettendo agli arresti un uomo ferito con una pistola in mano. ShotSpotter era d’altronde già balzata alle cronache nel 2003, quando il network di microfoni della società era stato impiegato per individuare un cecchino che aveva seminato il panico lungo una highway di Columbus, Ohio.

il sistemone

Da quel momento in poi, il business della società con base a Mountain View si è allargato non poco, conquistando alla propria causa fino a 29 città statunitensi , con la prospettiva di arrivare a quota 50 entro la fine del 2008. ShotSpotter peraltro si muove in un settore in cui i concorrenti come Safety Dynamics Inc. e il suo già trattato sistema Sentri non sono poi numerosi.

Sia come sia, l’efficacia di strumenti così sofisticati non è stata sempre omogenea sul territorio USA : a North Charleston, ad esempio, l’attrezzatura di ShotSpotter è servita – stando a quanto comunicato dagli ufficiali di polizia – per ridurre del 35%, nel 2004, il numero di crimini violenti in alcuni dei quartieri più pericolosi. La stessa cosa non si può dire di Oakland, città di 400mila residenti che secondo un rapporto del 2008 deve fronteggiare percentuali di criminalità tendenzialmente superiori a quelle di agglomerati urbani della medesima estensione.

Il problema, in questo caso, è la scarsità di risorse messe a disposizione per il buon funzionamento del sistema di localizzazione e allerta dei sensori acustici, e la mancanza di personale da dedicare al controllo degli alert nell’ambito di uno staff già a corto di agenti per il normale pattugliamento delle strade cittadine.

La situazione, dicono gli esperti, non è molto diversa nelle altre realtà statunitensi , e se tecnologie come quella di ShotSpotter evidenziano la necessità di “un approccio coordinato nella lotta al crimine”, sostiene la ricercatrice presso la BerkeleyLaw Jennifer King, “i legislatori del Consiglio cittadino, i leader comunitari e la polizia hanno bisogno di lavorare di concerto per fare in modo che esse funzionino”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
30 mag 2008
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