Se la mail Vodafone s'appoggia a Google

Se la mail Vodafone s'appoggia a Google

Ne parla un lettore particolarmente attento alla privacy, perplesso per l'accordo varato di recente tra i due big, che porta su piattaforma Google i servizi email di Vodafone
Ne parla un lettore particolarmente attento alla privacy, perplesso per l'accordo varato di recente tra i due big, che porta su piattaforma Google i servizi email di Vodafone

Cara Redazione di PI, chi scrive è un frequente lettore che, tra i vari argomenti trattati da PI, segue con particolare interesse quello della privacy in rete . Devo premettere che ho sempre considerato con diffidenza le situazioni di “quasi-monopolio”, come ad esempio Microsoft per i sistemi operativi (e non solo…), o negli ultimi anni Google per il web search e servizi tipo Gmail (e Calendar, Google Talk, etc.).

Se da un lato è inevitabile apprezzare l’utilità dei servizi forniti, dall’altra poco mi entusiasma l’idea di svelare dettagli della mia attività in rete ad una singola entità, che potrebbe benissimo tracciare non solo la mia identità ma una enorme quantità di altre informazioni (motivo per cui non potrei mai appoggiarmi a Google Calendar). Di conseguenza, nonostante la repentina diffusione di Gmail (e recentemente di Google Talk, anche tra molti miei amici), ho sempre evitato di utilizzare tali servizi e anche soltanto di crearmi un account Gmail.

Tra i vari account email invece ho sempre trovato piuttosto comodo quello di Vodafone, associato al numero di telefono cellulare. Oggi scopro con mia grande sorpresa che ora Vodafone per tali servizi si appoggia completamente a Google, quindi mi ritrovo con un account Gmail, con tanto di Calendar e tutto il resto. Ovviamente Vodafone un paio di settimane fa aveva avvertito dell’upgrade ad una “nuova casella di posta” con spazio aumentato e quant’altro, ma senza il minimo riferimento a tale trascurabile dettaglio.

Ora, a parte l’ovvio (tardivo) rimedio di cancellare il mio account Vodafone, come consumatore mi chiedo: è possibile prevenire una situazione simile, oppure il comportamento di Vodafone può essere considerato totalmente corretto? Devo rassegnarmi ad avere un account Gmail prima o poi, senza magari nemmeno saperlo?

C.

Caro C.
la stragrande maggioranza dei contratti di servizio dei fornitori di servizi di posta elettronica prevede la possibilità che venga modificata l’infrastruttura tecnologica o la piattaforma di riferimento per le più diverse esigenze, nel caso specifico per implementare nuovi servizi. In moltissimi casi non è proprio previsto neppure il dovere di comunicarlo agli utenti.

Nella pagina con cui Vodafone racconta i nuovi servizi email, la presenza della piattaforma di Google è denunciata esclusivamente nella descrizione dell’utilizzo dei POP, che fanno appunto riferimento a Gmail. Sarebbe senz’altro auspicabile una comunicazione più efficace sul partner tecnologico prescelto col quale, però, non risultano al momento accordi per il trasferimento di dati personali da un’azienda all’altra, il che sembra dunque prefigurare la correttezza formale dell’operazione.

Un saluto, spero che la tua lettera serva quale spunto ulteriore di ragionamento sulla portata dei cambiamenti in atto nell’era digitale, tra i quali al di là del caso specifico spicca una cessione progressiva e crescente dei propri dati personali in cambio di servizi comodi e spesso assai efficienti, anzi proprio perché comodi ed efficienti. Una tendenza alla quale è vero che ci si può opporre ma che in ogni caso dovrebbe essere affrontata con consapevolezza e non semplicemente accettata in velocità.

Grazie, a presto
Adele Chiodi

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Pubblicato il
5 giu 2008
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