IBM varca l'era petaFLOPS

IBM varca l'era petaFLOPS

Big Blue presenta un più veloce mostro di calcolo, capace di raddoppiare le performance del suo predecessore e portare il supercomputing nel dominio dei petaFLOPS
Big Blue presenta un più veloce mostro di calcolo, capace di raddoppiare le performance del suo predecessore e portare il supercomputing nel dominio dei petaFLOPS

Los Alamos (USA) – Si può ben definire il supercomputer dei primati quello appena installato da IBM presso il Los Alamos National Laboratory ( LANL ) statunitense. Roadrunner , questo il nome del nuovo monster di calcolo, è infatti il primo supercalcolatore a raggiungere il traguardo del petaFLOPS, ossia del milione di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo, ed il primo ad impiegare un’architettura ibrida basata su processori Cell e Opteron.

Commissionato a Big Blue dal Ministero per l’Energia statunitense (DoE) nel 2006, Roadrunner è stato ufficialmente attivato negli scorsi giorni. La sua esatta potenza di calcolo è di 1026 teraFLOPS , più del doppio rispetto a quella attualmente fornita dal supercomputer più veloce al mondo: il Blue Gene/L da 478 teraFLOPS installato presso il Lawrence Livermore National Laboratory , in California.

Per rendere l’idea di quanto sia veloce Roadrunner, IBM ha spiegato che un petaFLOPS equivale all’incirca alla stessa potenza di calcolo generata da 100mila PC portatili di fascia alta: messi uno sopra all’altro, questi notebook formerebbero una pila alta quasi due chilometri e mezzo.

Roadrunner si distingue dalla famiglia di sistemi Blue Gene per l’adozione di un’ architettura ibrida , formata in parte da unità di calcolo vettoriali e in parte da CPU scalari. In particolare, Roadrunner utilizza 13mila processori Cell e un numero dimezzato di Opteron , suddivisi in 3250 nodi di calcolo.

Il Cell utilizzato da IBM sul nuovo supercomputer si basa sulla stessa architettura di quello contenuto nella PlayStation 3 di Sony , ma beneficia di alcune migliorie che lo rendono più veloce nei calcoli matematici a doppia precisione e gli consentono di indirizzare una maggiore quantità di memoria. Il sistema operativo utilizzato dal sistema, basato sul kernel di Linux , è in grado di orchestrare il funzionamento dei due tipi di processore in base alla tipologia dei calcoli eseguiti.

Costato 133 milioni di dollari , Roadrunner verrà impiegato per risolvere una grande varietà di problemi militari, scientifici e astronomici, dalla corretta conservazione delle armi atomiche allo studio dei cambiamenti climatici, dalla simulazione dell’esplosione di una supernova all’analisi del genoma umano.

Difficilmente Roadrunner comparirà nel prossimo aggiornamento della classifica stilata da Top500.org : la pubblicazione dell’edizione aggiornata avverrà infatti a fine mese, e potrebbe non esserci abbastanza tempo per testare e certificare le performance del sistema. Pare inoltre che ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che Roadrunner entri e pieno regime ed eroghi la sua massima potenza di calcolo.

Roadrunner non rimpiazzerà Blue Gene : lo scorso anno IBM ha infatti presentato una nuova incarnazione del suo celebre supercomputer, Blue Gene/P , capace di operare in modo continuato a 1 petaFLOPS e di raggiungere velocità di picco tre volte maggiori. Ad oggi, tuttavia, questo bolide non è ancora mai stato assemblato nella configurazione di massima potenza: ciò spiega perché il predecessore, Blue Gene/L, conservi la testa della classifica Top500. Il gigante di Armonk sta inoltre lavorando a Blue Gene/Q , che nella prima metà del prossimo decennio dovrebbe spingere le performance di questa famiglia di supercomputer a 10 petaFLOPS.

Un approfondimento su Roadrunner è stato pubblicato qui da LANL, mentre una sintesi delle caratteristiche tecniche viene fornito in questo comunicato .

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Pubblicato il
10 giu 2008
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