Le prime ondate di spam via OS

Le prime ondate di spam via OS

Si moltiplicano le segnalazioni a Punto Informatico di utenti che ricevono messaggi di avviso di Windows che sono, in realtà, indecente spam. Proprio come temuto
Si moltiplicano le segnalazioni a Punto Informatico di utenti che ricevono messaggi di avviso di Windows che sono, in realtà, indecente spam. Proprio come temuto

Roma – C’è qualcosa di molto vicino all’indignazione nelle parole usate da quei lettori che in questi giorni stanno segnalando a Punto Informatico l’arrivo del temuto, atteso e non voluto spam che sfrutta un servizio legittimo di Windows.

Come si ricorderà, recentemente la Direct Advertiser ha messo in commercio una “utilità” che permette a chi la usa di sparare a singoli IP o ad intere classi di IP messaggi di avviso sui sistemi operativi Windows eventualmente utilizzati dagli utenti che su quegli IP si trovano.

Sebbene possa essere bloccato da una seria configurazione di un firewall e non consenta la veicolazione di link ipertestuali, il piccolo tool a quanto pare viene già utilizzato da aziende che non hanno alcuna remora a far apparire propri messaggi pubblicitari sui computer degli utenti, non importa come né a che prezzo.

Nel caso specifico sono molti gli italiani che hanno segnalato a PI l’arrivo del messaggio intitolato “University Diplomas”, un messaggio che non è solo spammatorio ma che tratta persino temi che difficilmente potrebbero interessare gli utenti nostrani. Un altro segno, dunque, della notevole pericolosità di un sistema spammatorio che, tra le altre cose, neppure discerne la probabile nazionalità di chi ne viene incolpevolmente investito.

Il messaggio in questione, riprodotto in miniatura in questa pagina, propone di chiamare un numero negli Stati Uniti per ottenere diplomi e lauree senza frequentare corsi universitari, acquistare libri e via peggiorando.

Rimane dunque valido il consiglio formulato nei giorni scorsi quando il programmino per lo spam è emerso: configurare al meglio il proprio firewall per respingere quello che appare come un attacco NetBios, filtrare le porte 135 UDP e TCP oppure disabilitare le funzionalità del “servizio di messaggistica immediata” che tuttavia Windows utilizza per segnalare all’utente eventuali malfunzionamenti o problemi con gli applicativi.

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Pubblicato il
5 nov 2002
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