Psystar, non di solo Mac vive Apple

Psystar, non di solo Mac vive Apple

La discussa azienda spara-cloni è pronta a sfornare anche la copia di Xserve. Con dotazioni da far impallidire l'originale. E prezzi da paura
La discussa azienda spara-cloni è pronta a sfornare anche la copia di Xserve. Con dotazioni da far impallidire l'originale. E prezzi da paura

A quelli di Psystar , azienda di Miami (Florida) salita agli onori della cronaca con il lancio di una serie di cloni dei sistemi Mac prodotti da Apple, duplicare la soluzione desktop della concorrenza non basta. Perché non provarci anche con i server?

OpenServ2400 A dispetto di qualche problemuccio riscontrato dai primi acquirenti dei sistemi Open Mac, Psystar ritenta la fortuna anche con un clone di Xserve , vale a dire la soluzione server-rack prodotta a Cupertino: un piccolo mostro dotato di processori Xeon Harpertown e giga di RAM come se piovesse che ora rischia quasi di impallidire davanti al rapporto tra prezzo e prestazioni messo in campo dal clone.

L’ offerta di Psystar si sviluppa su due differenti allestimenti. Il primo, il “piccolo” di casa, è OpenServ 1100 : con a bordo uno Xeon quad-core E5420, 4 gigabyte di RAM e 3/4 di tera di hard disk, ce lo si porta a casa con appena 1.600 dollari, poco più di mille euro . Certo, bisogna accontentarsi di CentOS come sistema operativo. Volendo, però, si può optare per Windows Server 2003 (+675 dollari), Windows Server 2008 (+725 dollari), oppure anche per Mac OS X Leopard, rispettivamente al costo di 155, 525 o 1.025 dollari per le versioni desktop, server per 10 client e unlimited.

Se quattro core Xeon non sono abbastanza, su OpenServ 1100 possono trovare spazio anche due CPU fino a 2,66 GHz (E5430), 16 gigabyte di RAM e un totale di 4 terabyte di capacità disco suddivisa su quattro differenti slot. Completano il quadro un alimentatore da 500 watt, un floppy, scheda grafica integrata e una doppia porta ethernet di classe gigabit.

Per chi proprio non si accontenta, c’è OpenServ 2400 . In tutto e per tutto identico al suo fratello minore, questo modello si differenzia per le dimensioni complessive del case rack – raddoppiate – e due slot aggiuntivi per gli hard disk, in grado di garantire un surplus di altri 2 terabyte di capacità allo spazio disponibile. L’alimentatore, probabilmente per fare fronte al maggiore carico disco, passa da 500 a 600 watt di potenza erogata, e oltre all’hardware presente di default sulla scheda madre, l’amministratore di sistema può anche optare per incrementare le feature della macchina con schede di espansione a basso profilo.

Per OpenServ 2400 i prezzi partono da 1.999,99 dollari: 1.281 euro e qualche monetina. Anche prendendo in considerazione solo il modello 1100 e configurandolo in modo tale da garantire praticamente lo stesso allestimento di un Xserve originale – licenza illimitata di Leopard Server compresa – il risparmio supera i mille euro . Abbastanza, probabilmente, per ingolosire più di qualche manager IT. E, forse, per impensierire Apple, che sin dal lancio dei primi cloni della battagliera Psystar si è mostrata piuttosto indifferente all’argomento.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
23 giu 2008
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