Roma – Su queste pagine due giorni fa Martin Lutero si lamentava che in Italia nessuno sembrava aver preso sul serio le gravissime rivelazioni giunte dagli Stati Uniti sul progettone Total Information Awareness. Come a voler rispondere all’invito a prenderne atto formulato da tanti osservatori, ieri 120 deputati dell’opposizione hanno firmato un’interrogazione per spingere il Governo a prendere immediati provvedimenti per evitare i rischi di intrusione nella vita privata dei cittadini italiani.
Il diessino Pietro Folena, primo firmatario dell’interrogazione, usa toni duri per descrivere la preoccupazione suscitata dalle notizie trapelate sul New York Times. “La lotta al terrorismo – attacca Folena – si fa anche con l’intelligence, ma in questo caso siamo di fronte alla violazione di sacrosanti diritti alla privacy che non possono essere tollerati”.
“Gli Stati Uniti – continua Folena – non possono intercettare la corrispondenza e i movimenti dei conti correnti dei nostri cittadini, proprio quelli Stati Uniti che per primi hanno concepito il concetto di tutela dei dati personali”.
Secondo i firmatari dell’interrogazione, in gioco c’è la sovranità nazionale dell’Italia visto l’ampio raggio di “lavoro” del sistemone che verrà messo a punto negli Stati Uniti, capace di intercettare le transazioni bancarie, la posta elettronica e altro ancora. Il tutto senza alcuna autorizzazione da parte della magistratura.
“Inviteremo tutti i deputati – spiega Folena – anche quelli di maggioranza, a sottoscrivere l’interrogazione. Qui non si tratta di Polo o Ulivo, dobbiamo salvaguardare tutti insieme i diritti civili dei cittadini”.