L'atomica contro gli asteroidi? Idea superata

L'atomica contro gli asteroidi? Idea superata

Entro pochi anni l'umanità sarà in grado di usare strumenti più sofisticati per individuare e contrastare le minacce che dovessero giungere dallo Spazio. Ne parla un astronauta
Entro pochi anni l'umanità sarà in grado di usare strumenti più sofisticati per individuare e contrastare le minacce che dovessero giungere dallo Spazio. Ne parla un astronauta

Rusty Schweickart nello spazio c’è stato, e pare vi sia tornato con le idee molto chiare sul da farsi per salvaguardare la vita sul pianeta contro un possibile cataclisma a mezzo asteroide impazzito. Lo scienziato, già pilota sull’ Apollo 9 , è tanto convinto di quel che pensa da contribuire a una fondazione che ha l’obiettivo esplicito di minimizzare i rischi derivanti da un possibile oggetto in rotta di collisione con la Terra.

l'astronauta La NASA si è già pronunciata l’anno scorso sull’argomento “asteroidi apocalittici”, asserendo che l’invio di missili con testate atomiche sia la strategia migliore per evitare un impatto in grado di farci fare la fine dei dinosauri. “Neanche per sogno”, ribatte Schweickart, che con la sua B612 Foundation vuole contribuire allo sviluppo di soluzioni alternative al problema.

Un problema, ha sostenuto Schweickart in un dibattito pubblico tenutosi a San Francisco, che se ora comincia a fare capolino tra gli interessi del grande pubblico rimane largamente irrisolto e dai contorni ancora sfumati . Attualmente è come se fossimo ciechi e chiusi in una gabbia su cui sbattono pietre, dice l’esperto, sentiamo qualcosa arrivare e urtarci ma non possiamo farci niente.

Nei prossimi anni, sostiene Schweickart, in corrispondenza della messa in orbita di telescopi in grado di surclassare di svariate magnitudini le capacità di indagine del veterano Hubble e dei componenti del programma Great Observatories di NASA, quella gabbia si romperà, ci ritornerà la vista e saremo costretti a decidere concretamente il da farsi .

B612 Foundation ha come obiettivo la formulazione di strategie meno dipendenti dall’immaginario collettivo hollywoodiano, che propina spettacoloni a buon mercato sul genere di Armageddon , inclusa la possibilità di adoperare veicoli spaziali privi di equipaggio umano per far innestare la “marcia indietro” all’eventuale mostro di roccia e ghiaccio che avesse preso di mira il globo terracqueo.

Entro il 2015 la fondazione dovrebbe aver concluso i suoi lavori, e l’umanità dovrebbe essere definitivamente salva dall’Apocalisse Che Viene Dallo Spazio. Sempre che non si estingua prima , eventualità che è attualmente stimata nel 2% delle possibilità.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
30 lug 2008
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