Diritto d'autore, stangata da 400 mln di euro

Diritto d'autore, stangata da 400 mln di euro

Lo sostengono l'ASMI, l'ANIE e l'ANDEC, che si battono per evitare che il decreto sui balzelli per CD e masterizzatori passi così com'è. Come loro la pensano in molti
Lo sostengono l'ASMI, l'ANIE e l'ANDEC, che si battono per evitare che il decreto sui balzelli per CD e masterizzatori passi così com'è. Come loro la pensano in molti


Roma – Si infiamma il dibattito sullo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva comunitaria 2001/29 CE che, se approvato nella forma attuale, estenderà ai supporti digitali e ai device di registrazione digitale i balzelli già previsti su altri supporti, e non solo. Una questione sulla quale sono intervenute di recente anche le tre associazioni ASMI (Associazione Sistemi e Supporti Multimediali Italiana), ANIE (Associazione Nazionale Telecomunicazioni, Informatica ed Elettronica di consumo) ed ANDEC (Associazione Nazionale Distributori Elettronica Civile). Associazioni secondo cui il decreto così com’è rappresenta un rischio notevolissimo per il mercato italiano e i diritti dell’utenza.

“L’art. 39 del decreto legislativo – spiegano le tre associazioni in una nota – volto a regolare il sistema dei compensi per la ‘copia privatà, prevede uno spropositato incremento dei compensi applicati sui prezzi di tutti i supporti vergini e degli apparecchi per la registrazione comportando un aumento anche dell’8000% rispetto agli attuali importi. Il tutto, com’è facilmente intuibile, si traduce in pesanti conseguenze sul consumatore finale che subisce un aumento dei prezzi pari al doppio o anche al triplo, sulle imprese produttrici e distributrici con ripercussioni di carattere economico e occupazionale, e rischia di comportare un ulteriore incremento dell’attività di pirateria”.

Il decreto e i suoi effetti secondo le associazioni possono essere sintetizzati così:

– 400 milioni di euro che incasserebbe la SIAE per ridistribuirli agli “aventi diritto”, somma che non rappresenta un “equo compenso”;

– proseguirebbe l’attuale congiuntura economica che si rispecchia oggi anche sul comparto dell’elettronica di consumo (-3,5%) e dell’hardware (-8%) che gravati di questa ulteriore “gabella” porterebbe i consumi 2003 a cifre negative;

– il mercato per crescere ha bisogno che la tecnologia sia alla portata delle famiglie e degli attuali e potenziali consumatori che in questo caso subirebbero degli aumenti ingiustificati per esempio:

Cassetta Audio 60 min
Attuale Prezzo finale con Iva 0,60 ?
Attuale Compenso 0,0375 ?
Nuovo prezzo finale 1,08 ? + 80%
Nuovo compenso 0,30 + 800%

CD-R Dati 650 Mb
Attuale Prezzo finale con Iva 0,67 ?
Attuale Compenso 0,0104 ?
Nuovo prezzo finale 2,00 ? + 300%
Nuovo compenso 0,84 + 8.000%

– l’estensione del sistema dell’equo compenso per la copia privata ai “sistemi informatici idonei alla registrazione di fonogrammi o videogrammi”, introduce una prassi che di fatto non ha precedenti in Europa;

– il tasso di pirateria, che non ha nulla a che vedere con la copia privata, attualmente molto basso sui “contenitori” tecnologici, camminerebbe di pari passo con quello dei contenuti. Gli aumenti previsti per i prodotti sono talmente alti che i margini di guadagno per il contrabbando diverrebbero il traino per una nuova sorgente di business pirata.

Contro il decreto si sono già espressi, oltre ad alcuni parlamentari e altri soggetti istituzionali , anche la Business Software Alliance e altri soggetti dell’industria . A favore, invece, sono le posizioni dell’ Associazione Fonografici Italiani e di alcuni noti musicisti .

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Pubblicato il
21 nov 2002
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