Quando il magazine è uno schermo

Quando il magazine è uno schermo

La sperimentazione di Esquire è in edicola, batterie al seguito. Sulla copertina dell'edizione straordinaria, un titolo in movimento: il 21esimo secolo inizia da qui
La sperimentazione di Esquire è in edicola, batterie al seguito. Sulla copertina dell'edizione straordinaria, un titolo in movimento: il 21esimo secolo inizia da qui

Ammiccano, si accattivano la simpatia dei lettori che vivono la rimediazione e la compenetrazione tra cartaceo e digitale: sono 100mila copertine del magazine Esquire, stampate con inchiostro elettronico. Lampeggiano fra le mani del pubblico, quasi a dimostrare che, a dispetto delle previsioni, la carta sta trovando il modo di reinventarsi.

Non di sola difesa del cartaceo si tratta: Esquire festeggia con l’ inchiostro elettronico e con una trovata pubblicitaria d’impatto i suoi 75 anni di vita. Sulla copertina campeggia un benvenuto nel 21esimo secolo, attorniato da un mosaico di immagini e sottolineato da un sorriso formato emoticon. È un display da dieci pollici ad ospitare un assaggio di futuro, a dare movimento alla copertina del magazine è la tecnologia di E ink , la stessa che anima gli ebook reader di Sony , Kindle di Amazon, i gingilli più vari e, in un prossimo futuro, gli scaffali dei supermercati .

Come annunciato nei mesi scorsi, la copertina di ottobre di Esquire rappresenta una sperimentazione. Disponibile con una tiratura di 100mila copie in un’edizione speciale venduta con un piccolo sovrapprezzo, reca con sé due chip e sei batterie : basteranno ad emozionare i lettori per una manciata di mesi, basteranno ad animare per qualche tempo la pubblicità che Ford si è assicurata nelle prime due pagine interne.

Riflessi di un notturno cittadino baluginano sulla carrozzeria dell’automobile riprodotta a mezzo inchiostro elettronico: c’è chi si chiede quanto abbia sborsato la casa automobilistica per ottenere l’esclusiva dello spazio pubblicitario in movimento. Il direttore del magazine David Granger rifiuta di fornire dettagli ma si limita a spigare che “se si vuole mantenere in vita il cartaceo, la pubblicità a stampa deve dimostrarsi vivace quanto i contenuti”: nel numero di ottobre di Esquire è stata iniettata la più massiccia dose di pubblicità degli ultimi 11 anni.

Gaia Bottà

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Pubblicato il 9 set 2008
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