Unisys dopo Windows promuove Linux

Unisys dopo Windows promuove Linux

Unisys, partner di Microsoft nel promuovere Windows come alternativa a Unix, sembra intenzionata ad introdurre su alcuni suoi server il supporto a Linux. Arte del paradosso o fascino... polare?
Unisys, partner di Microsoft nel promuovere Windows come alternativa a Unix, sembra intenzionata ad introdurre su alcuni suoi server il supporto a Linux. Arte del paradosso o fascino... polare?


Roma – Secondo fonti vicine all’azienda, Unisys avrebbe pianificato, per il prossimo anno, il rilascio di alcune versioni dei propri server ES7000 e dei mainframe ClearPath in grado di far girare Linux. La notizia suona quanto meno curiosa se si considera che la scorsa primavera Unisys ha varato, insieme a Microsoft, wehavethewayout.com , un sito nato per spiegare alle aziende “come uscire dalla morsa di Unix” e promuovere Windows 2000 quale unica alternativa economica a questa piattaforma.

Se la notizia venisse ufficialmente confermata (la fonte sembra tuttavia attendibile), Unisys potrebbe trovarsi nella scomoda posizione di dover spiegare al proprio importante partner perché a bordo di quegli stessi server che oggi dovrebbero dimostrare la superiorità di Windows rispetto a Unix è spuntata la testa di uno dei più minacciosi e prolifici parenti di questo ceppo di sistemi operativi: il Pinguino.

Stando a quanto riportato da ComputerWire, le fonti sostengono che Unisys sta già lavorando da una versione del suo mainframe ClearPath in grado di far girare, a fianco di Windows 2000 Datacenter, da due a otto partizioni contenenti immagini di Linux. Questo modello, che supporterà fino a 32 processori, dovrebbe arrivare sul mercato durante la prima metà del 2003 e porsi come rivale della famiglia di mainframe zSeries di IBM (che supportano Linux ma non Windows). Più in là nel tempo Unisys avrebbe poi pianificato l’uscita di una versione dell’ES7000 – considerato da molti esperti uno dei server Intel-based più scalabili oggi sul mercato – con il supporto a Linux.

Alcuni analisti giustificano l’eventuale mossa di Unisys con il fatto che alcuni dei suoi clienti che intendono migrare da Unix a piattaforme più economiche potrebbero trovare in Linux un’alternativa più attraente rispetto a Windows: grazie alla stretta compatibilità fra il sistema operativo free e Unix, la aziende sarebbero infatti in grado di conservare i propri skill e parte dei loro investimenti.

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Pubblicato il
9 dic 2002
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