RANDOM/ Vite artificiali

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Arte e artificial life
Arte e artificial life


Roma – Informatiche emozionali e corporeità evanescenti sono protagoniste della manifestazione spagnola Vida-Life Art 5.0, che ogni anno premia le migliori indagini artistiche legate alla vita artificiale. Vincitrice dell’edizione 2002 è Tickle Salon, l’interfaccia tattile realizzata dagli olandesi Erwin Driessens e Maria Verstappen.

Mettendo in relazione la nudità reale dell’utente e il suo corrispettivo digitale mediante un sensore sferico, l’opera evidenzia quella possibile visione tecnologica del corpo umano su cui si basa anche l’installazione Levántate di Mariela Cádiz e Kent Clelland (secondo premio). Il loro progetto ricostruisce il rapporto fra il processo di decomposizione di una traccia digitale bianca, il simulacro di corpo umano proiettato sul pavimento e la decadenza del motivo sonoro basato su di un algoritmo in costante mutamento.

Processi organici, quindi, ma simulati attraverso raffinate routine informatiche che lasciano aperto l’interrogativo affrontato in Avec Détermination dal francese Antoine Schmitt (menzione d’onore): la vita tecnologica si riproduce per algoritmo o per volontà propria? (federica martini)

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a cura di RANDOM. Il notiziario della net.art

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Pubblicato il 10 dic 2002
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