CES 2009, il touch è ovunque

CES 2009, il touch è ovunque

Tra fantascienza e LCD giganti, le interfacce sensibili al tocco spuntano come funghi all'ultima fiera dell'elettronica. Buon ultima arriva Intel, con un prototipo acerbo ma interessante
Tra fantascienza e LCD giganti, le interfacce sensibili al tocco spuntano come funghi all'ultima fiera dell'elettronica. Buon ultima arriva Intel, con un prototipo acerbo ma interessante

Come già dimostrato dalla presenza di promettenti start-up all’interno della fiera dell’elettronica per eccellenza, la tecnologia multi-touch è ben più di una certezza per il presente ma soprattutto per il futuro dell’ecosistema digitale. Da Microsoft ad Apple passando per PQ Labs, nel novero di aziende impegnate nel “touch” si inserisce anche Intel , che proprio al CES ha messo in mostra una tecnologia prototipo che va persino oltre l’utilizzo di giganteschi LCD a muro e fa il verso alla fantascienza cinematografica più o meno recente.

L’interfaccia presentata ricorda infatti molto da vicino Minority Report di Steven Spielberg, e piuttosto che limitarsi a donare proprietà di tocco a un mega-schermo tradizionale proietta le immagini da manipolare su una lastra di vetro sottile e trasparente , adoperabile in maniera non dissimile da quanto faceva l’agente John Anderton / Tom Cruise nel film di cui sopra durante le sue indagini alla “Precrimine” di Washington D.C.

Il sistema è basato su processori Core i7, la nuova generazione di CPU x86 che il chipmaker di Santa Clara ha messo recentemente in commercio, e permette, stando alle prove effettuate , di muovere in giro per lo “schermo” un’immagine in 3D e zoomare sul particolare di cui si vogliano apprendere maggiori informazioni.

Attualmente, la tecnologia di Intel non è pienamente multi-touch come quella dei concorrenti prevedendo l’uso di un singolo dito per volta, né si rivela particolarmente reattiva come ad esempio quella mostrata all’opera da PQ Labs con l’RTS Warcraft III controllabile praticamente con entrambe le mani. Ma trattandosi di un prototipo, e considerando la potenza bruta a disposizione dei Core i7 e le eventuali novità nel campo del computing parallelo in serbo per i prossimi anni, è facile prevedere che in futuro il tutto dovrebbe migliorare al punto da essere pronto alla commercializzazione.

Le altre novità nel settore del touch non sono esattamente tecnologiche, nondimeno meritano di essere menzionate per il peso dei protagonisti in gioco. Apple, il produttore di iPhone, iMac, iPod e altra iRoba assortita, ha infatti stretto un accordo con il colosso coreano LG per la fornitura di schermi piatti negli anni a venire, pagando in anticipo un forfait di 500 milioni di dollari. Non sono attualmente disponibili dettagli precisi sulle linee di prodotto interessate e il numero di schermi che LG fornirà alla Mela, ma è certo che nel cambio a guadagnarci sarà soprattutto la corporation asiatica visto quanto “tirano” gli asset di Cupertino negli ultimi anni.

E se Apple si muove, Microsoft non sta certo a guardare: nello sforzo di assicurare una sufficiente visibilità (chi ha detto utilità?) alle capacità touch di Windows 7, Redmond ha investito 24 milioni di dollari nella start-up israeliana N-trig per metterla nelle condizioni di adattare velocemente e (si spera) bene le nuove funzionalità del prossimo sistema operativo a finestre. Anche qui i dettagli sono pochi, ma le aspettative sugli schermi controllabili al tocco sono tante .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
13 gen 2009
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