Carta ID elettronica: Italia prima

Carta ID elettronica: Italia prima

Lo sostiene il ministro Stanca secondo cui i grandi paesi europei consultano l'Italia per avviare progetti simili. Entro l'anno 1,5 milioni le carte di identità elettroniche in 55 città italiane. Alcuni nodi rimangono irrisolti
Lo sostiene il ministro Stanca secondo cui i grandi paesi europei consultano l'Italia per avviare progetti simili. Entro l'anno 1,5 milioni le carte di identità elettroniche in 55 città italiane. Alcuni nodi rimangono irrisolti


Roma – Avanza rapidamente l'”onda” della carta di identità elettronica in Italia, almeno a sentire il ministro all’Innovazione Lucio Stanca che prevede entro la fine del 2003 1,5 milioni di card distribuite in 55 comuni italiani.

Il Ministro, intervenuto ieri ad un convegno della Regione Toscana, ha spiegato che “la prima fase di sperimentazione in 83 comuni, con l’emissione di oltre 50mila carte elettroniche, è ormai conclusa. Ed è già stata avviata la seconda fase”.

Stanca ha anche tenuto a sottolineare come in Europa “siamo il primo paese ad aver realizzato questo strumento e paesi come Francia, Spagna e Germania ci stanno consultando per lanciare analoghe iniziative”.

Il Ministro ha anche ricordato che la card non servirà alla sola identificazione del cittadino. “Avrà – ha spiegato infatti – anche funzioni di carta sanitaria, certificato elettorale e potrà contenere dati biometrici e la firma digitale”. Stanca ha anche spiegato che, in attesa della distribuzione della Card che nei prossimi anni investirà l’intero paese, sarà a breve definita “in termini normativi” la carta nazionale dei servizi, uno strumento che “usando gli stessi standard” della carta di identità “consentirà l’accesso ai servizi pubblici in rete”.

Visto il contesto in cui ha svolto il suo intervento, il Ministro non ha affrontato alcune questioni sulla carta di identità elettronica che non sembrano ancora essere state sufficientemente dibattute per essere comprese ed accettate dalla pubblica opinione. La più importante riguarda l’effettiva titolarità della gestione dei dati contenuti nella card, legata evidentemente alle autorizzazioni in lettura e scrittura dei dati, cioè ai privilegi d’accesso e al controllo degli stessi da parte dei cittadini. Senza dimenticare che proprio su questo punto a suo tempo anche il Garante per la privacy chiese certezze applicative. E non è detto che le risposte possano essere soltanto tecnologiche, in assenza di importanti evoluzioni procedurali…

Altro dato essenziale, strettamente connesso, è legato alla sicurezza delle informazioni che si trovano sulla card, ovvero alla necessità che soltanto il titolare possa disporne e in caso di furto o smarrimento non ne venga in alcun modo danneggiato. Se fino a questo momento le sperimentazioni condotte non hanno sollevato questo problema è evidente che la diffusione massiccia della card potrebbe cambiare le carte in tavola.

Nel suo intervento, infine, Stanca ha avuto invece modo di parlare dell’e-procurement, gli acquisti in rete della Pubblica Amministrazione, “che attraverso l’adozione di tecnologie” ha consentito nel 2002 “un risparmio di due miliardi di euro”. “Per il 2003 – ha concluso – l’obiettivo che ci poniamo è un risparmio di 3,7 miliardi di euro”.

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Pubblicato il
14 gen 2003
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