Europa: un continente, una flat musicale

Europa: un continente, una flat musicale

Da oltremanica è pronta a sbarcare nel Vecchio Continente l'offerta musicale di Omnifone. Mistero fitto su prezzi, disponibilità e soprattutto sui partner scelti paese per paese
Da oltremanica è pronta a sbarcare nel Vecchio Continente l'offerta musicale di Omnifone. Mistero fitto su prezzi, disponibilità e soprattutto sui partner scelti paese per paese

Il “provider musicale” Omnifone , di base nel Regno Unito, sta per estendere la propria piattaforma di digital delivery MusicStation (già attiva su cellulari e smartphone) alle connessioni in banda larga dei provider di mezza Europa. Potrebbe trattarsi, a conti fatti, di uno dei più convinti tentativi sin qui concepiti di offrire una alternativa alla pirateria e al file sharing non autorizzato dei contenuti musicali.

Battezzato MusicStation Next Generation , infatti, il servizio di Omnifone ha dalla sua il beneplacito di migliaia di etichette indipendenti e soprattutto delle Grandi Sorelle del disco, coinvolte tutte e quattro in un accordo internazionale che prevede la messa a disposizione degli utenti (previo pagamento di una tariffa mensile) di download “illimitati” di musica. Con esclusione di quelli residenti negli Stati Uniti.

I provider a cui Omnifone si è rivolta non sono ancora noti, e la società sin è fin qui limitata ad annunciare colloqui con la divisione britannica del network satellitare Sky di Rupert Murdoch. “Decine di milioni di consumatori europei si intrattengono ogni giorno con la pirateria musicale” dice convinto il CEO di Omnifone Rob Lewis, e “mentre la pressione governativa aumenta, dobbiamo provvedere a sviluppare alternative che riconoscano le necessità e i desideri della generazione di YouTube”.

Con l’annuncio di MusicStation Next Generation, continua Lewis, “Omnifone sta offrendo ai consumatori qualcosa di meglio della pirateria”. La società fa espressamente riferimento al coinvolgimento diretto dei governi europei nelle faccende dell’industria multimediale in Italia , Francia , Regno Unito , e spera ovviamente di poterci fare affari “convertendo” i provider in fornitori di contenuti, oltre che di mera connetività.

Se l’impresa avrà successo, o se sarà l’ ennesimo caso di anatra azzoppata lanciata contro gli innumerevoli bisonti del file sharing non autorizzato, è presto per dirlo. Al momento non sono neppure noti i dettagli su MusicStation, sull’impiego di eventuali protezioni DRM e sulle modalità di accesso degli utenti alla “flat” musicale di Omnifone.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
18 feb 2009
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