Facebook, le nuove regole non interessano?

Facebook, le nuove regole non interessano?

L'accoglienza degli utenti all'invito di riformulare le normative d'utilizzo sembra essere tiepida. Ci si interroga sulle cause
L'accoglienza degli utenti all'invito di riformulare le normative d'utilizzo sembra essere tiepida. Ci si interroga sulle cause

Nonostante il clamore suscitato dalle recenti modifiche applicate da Facebook alle proprie condizioni di utilizzo del servizio (ToS) e al successivo ripensamento con tanto di invito ai netizen per riscrivere quella che è stata paragonata ad una vera e propria costituzione democratica, gli utenti del social network che va per la maggiore sembrano aver risposto in maniera piuttosto timida al pomposo invito del CEO Zuckerberg. Ad ora, dei milioni di utenti iscritti, solo una piccola percentuale sembra voler prendere parte attiva alla stesura delle nuove normative che regolamenteranno l’utilizzo del sito.

Dopo l’attenzione mediatica degli ultimi periodi, sarebbe lecito per qualcuno aspettarsi una risposta di massa da un social network che conta circa 180 milioni di iscritti: andando a sbirciare tra i partecipanti ai due gruppi che gestiranno le dichiarazioni di diritti e dei principi che regoleranno la nuova era si contano invece, al momento in cui si scrive, rispettivamente 9.453 e 10.016 utenti.

Un numero giudicato irrisorio da Nick O Neill, la penna che gestisce AllFacebook vale a dire un blog non ufficiale dedicato a tutto il mondo che ruota intorno alla creatura di Zuckerberg: “La risposta attuale alle proposte fatte da Facebook non può essere in alcun modo sostanziale” tuona in un post. “Se la risposta degli utenti continuerà ad avere un profilo così basso – continua – c’è una buona possibilità che gli utenti veri e propri avranno un ruolo ed un effetto del tutto marginale nella stesura dei nuovi ToS”.

Il giocattolo di Facebook sembrava letteralmente esploso nelle mani del suo creatore all’indomani del repentino cambio delle condizioni di utilizzo, passate in un primo momento inosservate ai più e diventate, in seguito, un vero e proprio argomento di scontro tra utenti e amministratori del sito. Le ire dei navigatori erano montate soprattutto per quanto concerne la detenzione dei diritti su quanto viene pubblicato da ogni iscritto sul sito. Per placare gli animi, Zuckerberg e soci hanno quindi deciso di ripristinare la situazione riportando in vigore le condizioni contrattuali precedenti.

Le nuove/vecchie norme, che ristabilivano nell’utente l’unico detentore dei diritti su tutto quel che viene pubblicato eccezion fatta per alcune copie strutturali indispensabili a mantenere il funzionamento dell’intero sistema, sono state ripristinate in attesa di un nuovo regolamento definitivo: in una solenne conferenza stampa, il CEO in persona ha invitato gli utenti a partecipare alla stesura di quella che è stata definita come una vera e propria costituzione, all’insegna della chiarezza di linguaggio e contenuti e della trasparenza.

In attesa di avere notizie ufficiali direttamente dall’assemblea virtuale, l’analisi di AllFacebook invita a riflettere: c’è pure chi ritiene opinabile considerare insignificante un gruppo di 10mila persone. Leggendo i commenti al post di O Neill, inoltre, si scopre che a molti degli utenti semplicemente non interessa più di tanto cosa accada nel magico calderone che si nasconde dall’altra parte dell’homepage o, magari, che la stesura di un nuovo regolamento è materia per chi ha un minimo di dimestichezza con termini e normative legali.

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Pubblicato il
3 mar 2009
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