Lavoro IT/ Human Being vs CPU

Lavoro IT/ Human Being vs CPU

di Giuseppe Cubasia - La fredda logica del lavoratore IT può incontrare e interfacciarsi con l'Utonto? Si può essere un IT senza essere Troll? Le CPU umane possono impegnarsi nel calcolo distribuito?
di Giuseppe Cubasia - La fredda logica del lavoratore IT può incontrare e interfacciarsi con l'Utonto? Si può essere un IT senza essere Troll? Le CPU umane possono impegnarsi nel calcolo distribuito?

Non passerà molto tempo dopo aver, ahimè, scelto questa professione che inizierete a pensare che l’essere umano di fronte a voi è un Utonto, anche detto Utente Scimmia. È l’inizio di una trasformazione che potrebbe segnare la Vostra esistenza. Se siete arrivati a questo punto significa che la lunga permanenza con la fredda logica del computer ormai Vi penetra e Vi permea e mal tollerate chiunque si esprima in modo approssimativo, se non del tutto vacuo.

Ad ogni modo, ed anche se mal volentieri, dovete interfacciarvi (perché relazionarsi è un verbo usato solo dagli umani) con questi strani esseri, gli Utonti. Quindi, dopo aver provato inutilmente ad applicare concetti semplici come il principio transitivo dell’uguaglianza ( A=B=C=A ) ed aver sentito risposte come “ma io sono abituato così, non mi mischiare le carte”; dopo aver arrischiato qualche sillogismo (tutte le transazioni sono monitorate, tu usi una transazione, la tua transazione è monitorata) ed aver ricevuto come risposta un “coooommeeee?” con tanto di occhi che uscivano dalle orbite; dopo aver provato in più riunioni l’orribile sensazione dell’ Apartheid , la stessa che dovette provare Galileo quando diceva “Eppur si muove!” per aver detto cose sensate in una lingua incomprensibile e per di più senza il necessario decoro, vi accorgerete che è il caso d’imparare qualche cosa sulla comunicazione e sul modo con cui gli Humans acquisiscono la conoscenza, altrimenti il senso di Apartheid si accentuerà sempre di più.

La conoscenza si fonda sul concetto di Categoria: in pratica, associamo una cosa nuova a qualcosa che già conosciamo e che vi assomigli. Esempi banali.
Word = Macchina da Scrivere
Foglio elettronico = Quaderno a quadretti
La conoscenza non si trasmette quando parliamo di oggetti che il nostro interlocutore non riesce a Catalogare con qualcosa a Lui vicino: Computer = ?? Calcolatrice ?? .

La stessa cosa succede nel nostro cervello, non leggiamo le informazioni, percepiamo i segnali. Rosso = pericolo ; Verde = OK!

Dopo qualche inc…ura incomprensione iniziale, ecco che il vostro dialogo con l’Utonto sarà più semplice. Non più database ma Scatole, oppure Archivi, non computer ma Macchina, ed ovviamente non vi azzardate ad introdurre nulla d’Innovativo, ovvero nulla che non sia riconducibile ad una Categoria di conoscenza già nota al vostro Utonto: sareste tacciati di essere un “Tecnico”, per giunta arido ed incomprensibile.
Scoprirete presto che il Vostro bagaglio professionale vi è di poco aiuto in questa situazione, meglio un po’ di psicologia relazionale e del buon senso. Un piccolo stratagemma utile può essere quello di evidenziare le azioni (o gli Steps) che volete far eseguire dal vostro Utonto con grosse linee verdi che indicano la strada sicura, stile Pollicino insomma, e triangoli rossi per indicare errori e/o scelte dubbie. È lo stesso trucco usato nei centri commerciali per farvi trovare l’uscita: semplice, funzionale e non affatica il cervello dei nostri Utonti.

Più andate avanti, ahimè, in questa professione e più vi accorgerete che siete circondati da Utonti per i quali vale in generale la regola: maggiore è la responsabilità che hanno, maggiore deve essere il mio sforzo comunicativo per far comprendere agli Humans le cose nel modo più semplice possibile. Penso nella mia carriera professionale di aver visto la massima espressione di questo concetto in qualche presentazione PowerPoint realizzata secondo la regola una slide, una parola.

Ma l’Utonto è anche la nostra fonte di guadagno primario, anzi se non ci fosse molte ditte non esisterebbero neanche e perciò è giusto, essendo colui che paga, che si possa permettere di essere così come è: lo stesso comportamento però non lo possiamo perdonare ai nostri colleghi IT. Essi hanno il diritto/dovere di esprimersi logicamente e di saper fare, come facciamo tutti, più cose contemporaneamente e di avere quel senso di preveggenza (stile Uomo Ragno per intenderci) che ci permette non solo d’intercettare gli errori, ma addirittura di prevenirli.

Purtroppo non è così per tutti. La logica dell'”io so meglio di te”, alberga sovrana tra di noi IT. La capacità di saper creare strumenti (quasi) perfetti, secondo logiche “divine” ci fa peccare di superbia e ci isola dal mondo. È l’evento che io chiamo “Torre di Babele”. Tutti sappiamo come si fa una cosa, e tutti abbiamo la nostra idea personale su come farla, ed ovviamente io la so fare meglio di te! Ma non solo, perfino chi non ha né mezzi né capacità alcuna (ed, ahimè, sono sempre di più) spesso si sente in diritto di esprimere la sua opinione e ovviamente non si preoccupa neanche di documentarsi prima di aprire bocca. Di mettersi in discussione poi non se ne parla. Sono un IT, mica un Utonto.

Più aumenta questo falso senso di superiorità e più ci si isola dagli altri e si è incapaci di acquisire consapevolezza ed interesse in qualcosa.
Ci si ritira sempre di più nel proprio angoletto, come fa Gollum con il suo Tesoro, e nessuna idea penetra più il nostro mondo fino a diventare degli “Ottus(o)angoli”. Alla fine il processo si completa e se uno Human Being diventa un Utonto, un IT diventa un Troll e quando non diventa un Troll corre il rischio di identificarsi con lo strumento del proprio lavoro, d’irrigidirsi e di vedere tutto secondo uno schema bianco o nero, ed ogni azione guidata attraverso un IF che ne determina già il risultato finale. Una specie distorta di Geek , insomma.

Per usare una parolaccia, “in medio stat virtus”, se di certo non possiamo modificare gli Utonto, non è neanche detto che si debba essere per forza dei Troll, né dei genietti incompresi: forse possiamo fare qualcosa di meglio che guardare gli altri (o peggio chi ci è vicino) con aria di commiserazione per la sua scarsa logica applicata alla risoluzione di un problema reale, forse potremmo usare questo “dono” per altri scopi, magari migliorare noi stessi, magari mettersi alla prova per qualcosa di lucroso. Chissà, forse riusciamo a fare anche qualcosa meglio di Google, e scoprire perché se ci sono 96.000 riferimenti per “Cubasia” sulla search bar, vi sono solo 11.000 results.

E chissà che cosa mai potremmo fare se mettessimo tutto il nostro acume al Nostro servizio? Un milione di addetti IT, un milione di Cervelli positronici : ce ne sarebbe abbastanza da rivoluzionare la nostra società, se solo si trovasse un protocollo adatto per farli lavorare insieme? Se gli Humans ci riescono, non credete che delle CPU straordinarie come noi ci potrebbero riuscire?

Any ideas?

Giuseppe Cubasia
Cubasia blog

I precedenti interventi di G.C. sono disponibili a questo indirizzo

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Pubblicato il
6 mar 2009
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