Rita Levi Montalicini festeggia oggi il suo centesimo compleanno.
La scienziata torinese ha vissuto il ventesimo secolo nella sua interezza, assistendo a grandi innovazioni scientifiche e alle altrettanto grandi atrocità che lo hanno caratterizzato.
Laureata in Medicina e Chirurgia all’Università di Torino nel 1936 ha dedicato gran parte della sua vita alla ricerca sul sistema nervoso umano. Nel 1986 è stata insignita del Premio Nobel per la medicina grazie agli studi effettuati sul Nerve Growth Factor (NGF), responsabile di alcune malattie neurodegenerative come il Morbo di Alzheimer e la Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Non solo scienza per una donna che alla propria longevità ha saputo accostare una straordinaria lucidità: è stata sempre molto sensibile ai problemi dell’Africa tanto che appena laureata sarebbe voluta andare a curare i malati insieme ad Albert Scheitzer. Oggi attraverso la fondazione che porta il suo nome si occupa di decine di progetti umanitari attuati in vari stati africani, e continua a portare avanti gli studi che le hanno garantito la conquista della massima onorificenza scientifica a distanza di oltre 20 anni.
Come riconoscimento per un’esistenza dedita allo studio e al prossimo, l’Istituto Superiore di Sanità, dove ricostituì il suo team di ricerca una volta tornata dagli Stati Uniti, in questi giorni le ha intitolato l’Aula dei Nobel.