Una biblioteca globale, online

Una biblioteca globale, online

L'archivio digitale dell'UNESCO promette accesso ad alcune delle più rare opere dell'ingegno di tutti i tempi. Gratuitamente, basta la connessione
L'archivio digitale dell'UNESCO promette accesso ad alcune delle più rare opere dell'ingegno di tutti i tempi. Gratuitamente, basta la connessione

Una cartina dei cinque continenti incorniciata su sfondo blu e, dentro, le miniature di nove opere rare tra mappe, manoscritti, fotografie d’epoca. Sono queste le immagini che accolgono il visitatore di World Digital Library (WDL), la biblioteca globale online appena inaugurata dall’UNESCO. Dentro il sito c’è molto di più: sono oltre 1200 le opere rare, provenienti da ogni epoca e luogo, disponibili per il navigatore in forma completamente accessibile e gratuita.

WDL

L’idea per WDL, inaugurata presso la sede parigina dell’UNESCO, è stata lanciata nel 2005 dal Direttore della Library of Congress statunitense James H. Billington. Ma negli anni successivi, spiega 01Net , hanno aderito al progetto una quantità di biblioteche nazionali e istituzioni culturali di ogni parte del mondo, ed oggi il sito conta su collaborazioni di ogni tipo e provenienza.

Il risultato è un fondo di oltre 1200 pezzi rari, appartenenti ad età e spazi geografici differenti. È allora possibile visualizzare opere antichissime come un manoscritto giapponese di poco precedente l’anno mille o navigare all’interno della prima mappa rinascimentale recante la dicitura “America”.

Inoltre, osserva CrunchGear , i progettisti hanno associato a ciascun “pezzo” una scheda descrittiva, disponibile in sette lingue. E, per facilitare le ricerche, il motore accoglie indicizzazioni differenziate per area geografica, periodo storico, tipologia di documento, tema.

L’obiettivo dell’iniziativa, ha spiegato Billington nel corso della conferenza stampa di presentazione, è quello di “promuovere la comprensione e lo scambio tra paesi e culture differenti”.

Dal brutale punto di vista dei numeri, la portata di WDL è ancora piuttosto circoscritta : difficile raffrontare i poco più di mille pezzi qui proposti con gli oltre sette milioni già digitalizzati da Google Book Search, od i cinque di Europeana . Allo stesso tempo, i responsabili sottolineano che quella varata nei giorni scorsi è solo la fase 1 di un progetto che potrebbe conoscere sviluppi molto più ampi. “WDL è un progetto aperto, e oggi non sappiamo quanto grande potrà diventare – ha detto ancora Billington – Fino ad oggi, il nostro obiettivo è stato quello di definire uno standard di qualità elevato, sul quale poter costruire. La quantità verrà successivamente”.

WDL potrebbe altresì porre nuovi problemi anche in materia di copyright. Stando a quanto riportato nelle note legali del sito, infatti, l’impiego di ogni dato documento deve tenere conto delle normative in vigore nel paese di provenienza, ma anche di quelle internazionali e di quelle in vigore nel paese di destinazione. E considerando che alcuni pezzi sono vecchi di migliaia di anni, si tratterebbe senz’altro dell’applicazione delle normative sul copyright più estensive di sempre.

Giovanni Arata

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Pubblicato il
23 apr 2009
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