Un bolide al gusto di cioccolato

Un bolide al gusto di cioccolato

Svelata la prima auto che rispetta veramente l'ambiente. E' biodegradabile come la carta igienica e potrebbe fornire spunti interessanti per il futuro del settore
Svelata la prima auto che rispetta veramente l'ambiente. E' biodegradabile come la carta igienica e potrebbe fornire spunti interessanti per il futuro del settore

Il cioccolato fa bene. Lo sanno anche i ricercatori dell’università di Warwick in Gran Bretagna, che hanno messo a punto un automobile eco-sostenibile alimentata con un biocarburante ricavato dagli scarti della produzione del derivato del cacao.

Il modello ecoF3 è stato realizzato seguendo gli standard di costruzione delle vetture da corsa di Formula 3, e monta un motore turbodiesel da due litri grazie al quale raggiunge una velocità pari a 240km/h. Tuttavia, proprio a causa del motore diesel non può partecipare a gare ufficiali, il cui regolamento vieta l’utilizzo di combustibili diversi dalla benzina.

In ogni caso l’innovazione non sta solo nella dolce trovata del carburante alternativo: da Warwick affermano di aver costruito un’automobile biodegradabile al 95 per cento, seguendo una strada già battuta anche da Apple.

Basti pensare che il volante è stato realizzato con un materiale ottenuto da carote e altri ortaggi appartenenti alla famiglia delle Apiaceae , e che il sedile di guida è costituito da lino, poliestere riciclato e crema di soia. Per non parlare delle sezioni finali delle ali anteriori e gli specchietti retrovisori, che contengono al loro interno amido di patate; o delle prese d’aria laterali in fibra di vetro e resina derivata da bottiglie di plastica. La vera chicca consiste infine nei dischi dei freni, realizzati con un materiale in gran parte derivato da gusci di anacardi: insomma un’auto che polvere era, e polvere tornerà.

I tecnici del Warwick Innovative Manufacturing Research Centre (WIMRC) sono riusciti a tracciare una linea verde per il futuro e che potrebbe azzerare l’impatto ambientale provocato oggi dalla dismissione di vecchie automobili. James Meredith, il responsabile del team di progettazione di cui fanno parte anche Steve Maggs e Kerry Kirwan, ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto in quanto esempio funzionante di automobile veramente ecologica: “Il progetto WorldFirst ha demolito la leggenda che voleva compromesse le prestazioni di un veicolo studiato per essere eco-friendly”.

La forza dell’idea di Meredith e soci sta nell’aver anticipato uno scenario futuro in cui l’industria automobilistica, ma non solo , per venire incontro alle richieste della natura senza sacrificare le performance subirà dei cambiamenti non indifferenti.

Infatti, se preso seriamente questo progetto potrebbe cambiare radicalmente l’industria dell’auto, sia dal punto di vista economico sia da quello dell’inquinamento, in vista di regole sempre più severe riguardo le emissioni di CO2.

È dunque lecito pensare che se l’idea dei britannici proseguirà il suo cammino, superando alcuni stadi evolutivi, si assisterà presto all’entrata in produzione di modelli derivati dalla ecoF3, il cui sviluppo è costato solo 200mila dollari: una cifra relativamente esigua se paragonata agli esborsi economici richiesti per iniziative simili .

Giorgio Pontico

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Pubblicato il 7 mag 2009
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