Nintendo & Sony, quel che resta dell'E3

Nintendo & Sony, quel che resta dell'E3

La casa che ha puntato tutto sul casual gaming per il suo rilancio in grande stile procede sulla strada già tracciata da tempo. Mentre la multinazionale dell'elettronica prova a sfidare tutti con controller wireless e videogame hard core
La casa che ha puntato tutto sul casual gaming per il suo rilancio in grande stile procede sulla strada già tracciata da tempo. Mentre la multinazionale dell'elettronica prova a sfidare tutti con controller wireless e videogame hard core

Come già previsto da copione, dopo l’apertura a dir poco scoppiettate dell’ E3 losangeliano a opera di una vulcanica Microsoft è toccato a Nintendo e Sony concludere il giro di grandi conferenze monotematiche riguardanti il prossimo futuro delle home console videoludiche. Xbox 360 ha fatto letteralmente il botto con la sua “interfaccia senza interfaccia” nota come Project Natal, i tanti videogame di grido e le star dell’entertainment che hanno presenziato lo show, e a guardare quanto offerto dalla concorrenza si può essere soddisfatti o delusi a seconda della prospettiva da cui si osservi la questione.

Nintendo, per cominciare, partiva senza avere alcun obbligo di presentare controller rivoluzionari o nuove modalità di interazione con l’intrattenimento (più o meno) videoludico avendo già abbondantemente sconquassato i tradizionali equilibri di “potere” finanziario e tecnologico della precedenza, sesta generazione di macchine da gioco. E infatti la conferenza sulle novità per Wii è stata tutta incentrata su ulteriori periferiche accessorie (e poco videoludiche) per la console, nuove edizioni di software già commercializzato, qualche seguito di titoli eccellenti e poco altro.

L’happening Nintendo, che non è stato esente da alcuni problemi organizzativi circa la collocazione di parte del pubblico in separata sede, ha messo in mostra quanto la casa nipponica sia intenzionata a proseguire sulla strada già tracciata del casual gaming e dell’intrattenimento non propriamente (video)ludico , o per lo meno non secondo il significato tradizionale dell’espressione. Riprova ne sia la presentazione di Wii Vitality Sensor , un dispositivo pensato per misurare la pressione sanguigna di un giocatore (?) partendo dalla punta del dito indice.

Si tratta, secondo la stessa candida ammissione del management Nintendo, di una periferica “generalista” ancor più della Balance Board , per cui attualmente non esistono applicazioni concrete ma che dovrebbe in futuro servire a introdurre elementi di “relax” nella vita moderna di un gamer fatta di stress, sessioni di “spara-spara” e combattimento con la spada laser al cardiopalma, o anche servire come elemento coadiuvante dell’attività fisica pre-programmata e personalizzata degli esercizi di Wii Fit .

Riguardo quest’ultimo la corporation giapponese ha presentato Wii Fit Plus , ovverosia un vero e proprio aggiornamento alla precedente edizione del software pensato per far sudare videogiocatrici e videogiocatori comprendente nuovi piani di esercizi, minigame e una “simulazione” di guida di un Segway virtuale . Previsto per la commercializzazione entro l’autunno, Wii Fit Plus sarà venduto sia come software stand alone (per chi ha già acquistato l’edizione precedente) che in bundle con la “periferica” pedestre Balance Board.

Nintendo ha tutto l’interesse ad arricchire l’offerta Wii Fit considerando che, sull’attuale base di utenza di 50 milioni di possessori di Wii, più di 15 milioni di acquirenti hanno acquistato il suddetto personal trainer virtuale. In aggiunta alla preponderante manna di software e “controller” vari dedicati al videogaming “altro”, però, a Los Angeles si è visto anche un po’ di materiale interessante tratto dai giochi veri, quelli “hard” che vanno giocati con un controller reale in mano e dove le pretese di virtualità dell’interazione uomo-macchina (vedi Project Natal) si stemperano nella necessità concreta di precisione del controllo e gestione adeguata di avatar, personaggi ed elementi 3D calati nel mondo di gioco.

All’E3 Nintendo ha presentato non uno ma due nuovi giochi con protagonista l’immarcescibile idraulico dai baffoni e dal pesante accento italiano , rivelando che i suoi studi di sviluppo sono al lavoro sulla riedizione per Wii di New Super Mario Bros. , che a sua volta era una reboot del classico dei platformer dell’epoca Super NES originariamente uscito per DS, e il secondo episodio/remake dell’acclamato Super Mario Galaxy .

Tra i giochi di terze parti meritevoli di menzione, tanto più perché rappresentano la prova provata del fatto che la base di utenza di Wii è sufficientemente diversificata da permettere anche la commercializzazione di titoli più che maturi, val la pena citare Resident Evil: The Darkside Chronicles , on-rails shooter largamente basato sui personaggi, gli eventi e le ambientazioni già descritte da Capcom nello “storico” survival horror Resident Evil 2, Dead Space: Extraction , prequel di un altro survival horror questa volta a tema fantascientifico uscito su Xbox 360, PC e PS3 l’anno scorso e Metroid: Other M , ennesimo episodio di un’altra serie classica che per l’occasione verrà sviluppato dal Team Ninja.

Passando a parlare del materiale presentato da Sony, poi, lo spazio per il casual gaming è molto poco e il focus (come in parte successo nel caso dell’Xbox 360) torna a essere quello dell’hardcore gaming con una line-up fatta tutta di (poche) esclusive, prototipi e certezze assolute al gusto di MMORPG. All’E3 c’erano Heavy Rain , thriller “psicologico” dotato di sistemi di controllo e narrazione innovativi e di una grafica pensata apposta per esaltare la potenza di PlayStation 3, Final Fantasy XIV , l’ennesimo episodio (questa volta online su PS3 e PC) della serie di Square Enix annunciato e messo in mostra prima ancora dell’uscita di Final Fintasy XIII, e soprattutto il sanguinario e mitologico God of War III , uno dei pochi titoli assolutamente “esclusivi” (e particolarmente attesi) che Sony può ancora vantare per la sua “Play” di terza generazione.

Sempre in tema di controller innovativi nemmeno la multinazionale nipponica si è fatta mancare la sua interfaccia “naturale” in risposta a quella introdotta qualche anno fa con Wii, un sensore di movimento che attualmente esiste sotto forma di prototipo e che secondo quanto sostiene Sony offre un vero “tracciamento 1 a 1” di qualsiasi comando impartito dalle mani del giocatore con una precisione al di sotto del millimetro, ed è molto più avanzato del Wiimote di Nintendo.

Al contrario di quanto ha sostenuto Microsoft durante la presentazione di Project Natal, Sony dice che “certe esperienze hanno ancora bisogno di bottoni” e non è quindi il caso di provare a eliminare del tutto la tradizione interfaccia giocatore-macchina storicamente rappresentata dal joystick/pad (per lo meno nel mercato console). Atteso per la primavera del prossimo anno, il nuovo controller difetta ancora di un nome commerciale e, soprattutto, di un prezzo.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
4 giu 2009
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