USA, un freno agli scanner denudanti

USA, un freno agli scanner denudanti

Membri del Congresso, appoggiati dai difensori della privacy, vogliono mantenere il metal detector. Lo scanner millimetrale è troppo invadente. Ma l'ultima parola tocca al Senato
Membri del Congresso, appoggiati dai difensori della privacy, vogliono mantenere il metal detector. Lo scanner millimetrale è troppo invadente. Ma l'ultima parola tocca al Senato

Sono già operativi in molti fra i maggiori aeroporti statunitensi ed europei : gli scanner millimetrali, che dovrebbero costituire un deterrente efficace per chi intende imbarcarsi su un aereo portando con sé materiale non consentito, sono di nuovo al centro dell’attenzione negli USA.

È stato infatti approvato, con 310 voti a favore 118 contro, un emendamento dal sapore bipartisan firmato dal congressman repubblicano Jason Chaffetz e supportato dalla democratica Carol Shea-Porter in cui viene definita la funzione di queste apparecchiature: nessuno potrà essere obbligatoriamente sottoposto a questa procedura , che sarà disponibile esclusivamente come alternativa alla classica perquisizione manuale.

Negli Stati Uniti erano sorte diverse polemiche circa il funzionamento di questi strumenti, capaci in pochi secondi di spogliare virtualmente il passeggero in nome della sicurezza. La critica più veemente era giunta dai rappresentanti dell’ Electronic Privacy Information Center (EPIC), che avevano appoggiato la proposta di Chaffetz scrivendo direttamente a Janet Napolitano, responsabile per la sicurezza interna degli States, ed esortandola a prendere una posizione forte contro il programma Whole Body Imaging che, se attuato nella sua interezza, avrebbe scippato i cittadini americani della propria privacy .

Intervenendo ad una conferenza Peter Pietra, responsabile della Transportation Security Authority ( TSA ), ha difeso l’implementazione degli scanner millimetrali elogiandone i pregi: “È molto meglio che passare per il metal-detector – sostiene Pietra – uno strumento che richiede procedure lente e noiose”. Una foto 3D richiederebbe infatti dai 15 ai 30 secondi mentre per il palpeggio canonico occorrono almeno due minuti: per una questione di tempo sarebbe dunque meglio eseguire fotografie di nudo non propriamente artistico. Secondo un portavoce di TSA i passeggeri accetterebbero di buon grado questa invasione : le statistiche riportano una percentuale pressoché totale di viaggiatori che preferirebbero gli scatti osé al vecchio metal-detector .

Una domanda che sorge spontanea in questo caso è di natura prettamente tecnica e riguarda la gestione dei dati una volta immagazzinati: per quanto tempo alloggiano nel database? Gli organi competenti tengono a precisare che tutte le foto vengono cancellate subito dopo aver immortalato lo striptease, ma non viene precisato come e quando avvenga la cancellazione di questi contenuti, ammesso che davvero avvenga. Stando infatti all’emendamento di Chaffetz i dati non potranno essere copiati, trasferiti o condivisi con terze parti ma non si parla di eliminazione.

A rassicurare i frequent flyer ci ha pensato direttamente TSA spiegando che agli operatori non è permesso portare strumenti per catturare video o immagini e che i computer sono stati programmati per cancellare immediatamente le foto. Ad ulteriore tutela della privacy poi i volti dei soggetti esaminati vengono pixelati in modo da far sembrare l’immagine uno scatto in negativo.

Attualmente sono più di 40 gli scanner, ciascuno costato 170mila dollari, in servizio nei soli scali USA e la TSA starebbe aspettando l’evolversi della situazione a livello politico per completare il progetto che ne farebbe lo strumento primario di tecno-perquisizione. C’è però da aspettare la decisione del Senato, il quale può stabilire se stralciare l’emendamento Chaffetz , dando il via all’introduzione su larga scala degli scanner millimetrali, oppure confermarlo, relegando queste costose apparecchiature ad una funzione secondaria.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
9 giu 2009
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