Energie rinnovabili si rinnovano

Energie rinnovabili si rinnovano

Due progetti che potrebbero essere l'embrione di una svolta. Eolico e solare potrebbero non essere più considerate solamente come fonti complementari
Due progetti che potrebbero essere l'embrione di una svolta. Eolico e solare potrebbero non essere più considerate solamente come fonti complementari

Altissime pale eoliche e cellule fotovoltaiche si oppongono a combustibili fossili e nucleare: nella battaglia per l’energia le fonti alternative si tirano a lucido per compensare i quantitativi di produzione , da sempre tallone d’achille delle rinnovabili , sopratutto nel settore dell’eolico.

Proprio in soccorso del vento potrebbe venire MARS (Magenn Air Rotor System), un aggeggio, progettato da Magenn , non propriamente definibile come pala eolica: sembra a prima vista un pallone aerostatico ancorato al suolo che rotea attorno ad un asse posto, differentemente dai sistemi convenzionali, in direzione parallela a quella del vento. L’elio contenuto al suo interno gli permette inoltre di raggiungere fino a mille piedi di altitudine, una quota che secondo i tecnici sarebbe ottimale per catturare i jet stream fino a 100 km/h.

Secondo i suoi creatori MARS potrebbe essere accostato a un generatore diesel: un’accoppiata che garantirebbe costi di produzione intorno ai venti centesimi di dollaro per kilowattora , tagliando del 75 per cento l’attuale spesa per l’energia prodotta dai soli impianti diesel.

MARS avrebbe poi ulteriori vantaggi rispetto ai metodi attuali come la possibilità di essere facilmente trasportabile a seconda delle necessità di impiego : basterebbe infatti sgonfiarlo, piegarlo e per poi dispiegarlo nella località prescelta. Tuttavia alcuni temono che in caso di tempeste o uragani queste nuove wind farm , e chi gli sta intorno, correrebbero seri rischi.

Nel campo dell’energia solare invece è impegnata Xunlight , startup con sede a Toledo in Ohio: la novità sono pannelli solari flessibili e più potenti rispetto a quelli attualmente in commercio e che secondo il presidente dell’azienda, Xunming Deng, potrebbero essere la base per un futuro accumulatore portatile: “Sarà possibile portarlo con sè – spiega Deng – per caricare la batteria del laptop ovunque ci si trovi”.

Più che di pannelli si tratta in realtà di una pellicola applicata ad un sottilissimo strato di acciaio largo circa un metro e lungo cinque metri e mezzo.

La maggiore efficienza di questi moduli solari rispetto a quelli odierni è stata ottenuta costruendo celle fotovoltaiche più piccole (1 µm contro 150-200 µm di quelle classiche) e con tre diversi tipi di materiale: una caratteristica che dovrebbe permettere di catturare energia da un’area più ampia dello spettro solare .

Dal punto di vista economico questa idea potrebbe trovare un buon riscontro su un mercato che, dopo il tonfo degli ultimi mesi, starebbe attraversando un periodo di leggera ripresa . Condizioni ideali dunque che secondo Johanna Schmidtke, analista di Lux Research , dovranno essere suffragate dalla capacità dell’azienda di produrre a livello industriale i propri pannelli: “Se riusciranno ad abbassare i costi – sostiene Schmidtke – aumentando la dimensione dei pannelli avranno un vantaggio enorme rispetto alla concorrenza”.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
10 giu 2009
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