Si può estrarre acqua dal deserto

Si può estrarre acqua dal deserto

Un altro scenario fantascientifico diventa concreta realtà grazie a due team di ricercatori, che hanno sviluppato un prototipo funzionante
Un altro scenario fantascientifico diventa concreta realtà grazie a due team di ricercatori, che hanno sviluppato un prototipo funzionante

Un essere umano ha bisogno di bere acqua in quantità copiose e costanti pena la disidratazione dell’organismo e la morte, ma l’acqua è presente in quantità microscopiche anche nell’aria, persino nei deserti più aridi del pianeta come quello di Atacama . Quell’acqua diluita nell’aria si può raccogliere e convertire in acqua potabile , dicono ora i ricercatori, che avrebbero trasformato in realtà una visione già da tempo evocata nel classico della fantascienza di Frank Herbert: Dune .

L’avanzamento tecnologico è frutto del lavoro dei ricercatori del Fraunhofer Institute for Interfacial Engineering and Biotechnology IGB di Stoccarda, che assieme ai colleghi della società Logos Innovationen hanno sviluppato una struttura a torre completamente autosufficiente, capace di sfruttare fonti energetiche rinnovabili come collettori del calore solare e cellule fotovoltaiche per sostenere il processo di conversione della pura aria in acqua potabile.

Il funzionamento della struttura è presto spiegato: una soluzione salina igroscopica (capace cioè di assorbire l’umidità nell’aria) scorre giù per la torre catturando le particelle di acqua dissolte nell’aria, venendo poi risucchiata in una cisterna a pochi metri dal suolo. L’energia catturata dai collettori solari riscalda la soluzione, già diluita dall’acqua assorbita in precedenza, e fa evaporare l’acqua non salina che viene infine incanalata in una tubazione mentre la soluzione ritorna al punto di partenza del processo, sulla sommità della torre.

Grazie alla sua completa indipendenza da una qualsiasi rete elettrica permanente, sottolineano i ricercatori di Stoccarda, la torre igroscopica è perfettamente adatta per essere costruita nelle zone desertiche dove il bisogno di acqua è direttamente proporzionale alla perenne scarsità di fonti di approvvigionamento.

“Si tratta di un’idea adatta a installazioni di varie dimensioni”, dice Siegfried Egner dell’IGB, “da unità per singole persone a impianti capaci di fornire acqua a interi hotel”. I prototipi sin qui sviluppati comprendono sia il sistema di assorbimento dell’umidità che quello di evaporazione dell’acqua: quello che ora intendono fare i ricercatori è uscire dai laboratori per costruire un impianto dimostrativo completo .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
11 giu 2009
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