Francia, a breve una nuova dottrina

Francia, a breve una nuova dottrina

Anche in Italia, avverte Barbareschi, sarà necessario cambiare strategia
Anche in Italia, avverte Barbareschi, sarà necessario cambiare strategia

La dottrina Sarkozy mutilata dal Consiglio Costituzionale è legge : è legge senza il dispositivo delle disconnessioni, tenterà di contenere lo sharing illegale con i soli avvertimenti ai cittadini della rete colti ad abusare della propria connessione.

Il testo della legge, così come modificato dal Consiglio Costituzionale, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale francese: la dottrina Sarkozy, la legge 669 del 12 giugno 2009, è entrata in vigore. Le autorità francesi provvederanno entro la fine del mese di giugno a proporre un testo aggiuntivo, che decreti che a comminare le sanzioni sia non l’autorità amministrativa HADOPI ma l’ordinaria autorità giudiziaria.

Il cittadino della rete il cui IP venga colto a violare il diritto d’autore online dovrà, con il nuovo testo, godere delle presunzione di innocenza: sarà l’industria dei contenuti a dover dimostrare che violazione c’è stata e che la responsabilità sia da attribuire al netizen accusato, il cittadino potrà ribattere all’accusa prima che venga sanzionato. Le nuove sanzioni, si mormora , potrebbero essere costituite da multe in denaro.

L’industria dei contenuti non dovrebbe però disperare: al di qua delle Alpi Luca Barbareschi (PDL) osserva che la decisione del Consiglio Costituzionale “ha scatenato falsi entusiasmi”. Nessuno sdoganamento della pirateria, ricorda Barbareschi, da tempo impegnato sul fronte del rispetto del diritto d’autore, nessun “diritto di cittadinanza a talune forme illecite di sfruttamento della rete internet”. Certo, sarà necessario cambiare la strada da battere, anche l’Italia che guardava con simpatia alle ghigliottine sulle connessioni dovrà adottare una nuova strategia.

“La decisione del Consiglio Costituzionale francese – ha spiegato Barbareschi – va comunque rispettata e deve pertanto invitarci a prefigurare anche in Italia altre soluzioni. La loro definizione deve dar luogo a norme non palliative, come vorrebbero alcuni, né falsamente rigorose, come è stato erroneamente fatto in passato, ma semplicemente percorribili ed efficaci, studiate in modo che tutelino gli autori e assicurino uno sviluppo coerente della rete Internet che non può crescere sulla base di distorsioni del principio di libertà, come scelta di alcuni a danno di altri”. ( G.B. )

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Pubblicato il
16 giu 2009
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