Gli HD del futuro sono rettangolari. E non ruotano

Gli HD del futuro sono rettangolari. E non ruotano

Tra i due contendenti del settore storage attualmente sul mercato spunta un terzo incomodo, agguerrito e sufficientemente avanzato da minacciare in un sol colpo la sopravvivenza degli HDD e la ragion d'essere dei SSD
Tra i due contendenti del settore storage attualmente sul mercato spunta un terzo incomodo, agguerrito e sufficientemente avanzato da minacciare in un sol colpo la sopravvivenza degli HDD e la ragion d'essere dei SSD

Gli hard disk magnetici hanno fatto il proprio tempo, si dice da più parti, largo al futuro dei chip di memoria NAND flash impiegati nei dischi a stato solido (SSD). Gli hard disk magnetici sono e continueranno a essere il supporto prediletto per lo storage, sostengono al contrario gli sviluppatori britannici di DataSlide , dalle cui ricerche è nata una soluzione contemporaneamente avveniristica e fedele alla “tradizione”, che prevede l’utilizzo di piatti ricoperti da strati magnetici, milioni di potenziali testine semoventi per la lettura/scrittura dei bit di dati e nessun elemento in rotazione continua.

I piatti degli hard disk di DataSlide, infatti, hanno una forma rettangolare e stanno fissi tutto il tempo: a muoversi sono le testine di cui sopra, compattate negli spazi sopra e sotto i layer magnetici a formare una griglia semovente in cui ogni testina ha assegnato un certo numero di settori, e si muove sul piano orizzontale in corrispondenza degli impulsi piezoelettrici forniti dall’elettronica di controllo del drive.

Nessun dirompente ritrovato tecnologico, nessun problematico chip di memoria che col tempo tende a dimenticarsi chi è, cosa ci fa nel PC e quali preziosi bit dell’utente custodiva: il sistema di DataSlide utilizza le tradizionali tecnologie di produzione di microchip e gli elementi dello storage magnetico applicando una vera e propria rivoluzione copernicana al contrario, dove a muoversi non sono i piatti ma le testine che vi si trovano intorno .

Tra i vantaggi degli Hard Rectangular Drive (HRD, per gli amanti degli acronimi) britannici ci sarebbero prestazioni a dir poco eccellenti , con 160.000 IOP e un transfer rate di 500 Megabyte al secondo, valori superori ai dischi SSD high-end attualmente in commercio e per di più raggiunti consumando solo 4 watt, vale a dire un terzo di un disco HDD con piatti rotanti da 15mila rpm e la metà di un drive SSD.

Al momento DataSlide sarebbe riuscita a sviluppare drive contenuti nel formato standard degli hard disk di 3,5 pollici con 64 testine semoventi che leggono e scrivono bit in contemporanea, ma l’evoluzione della tecnologia dovrebbe in teoria permettere di compattarne un numero molto maggiore per prestazioni ancora superiori. Non sono note specifiche particolari riguardo alla densità di storage raggiungibile con gli HRD. Tutto quello che si sa sull’eventuale debutto sul mercato dei nuovi drive è che DataSlide è al lavoro per stringere accordi di licenza con ignoti produttori attivi nel settore.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
24 giu 2009
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