Guarda Google, le colline sono in fiore

Guarda Google, le colline sono in fiore

Tra milioni di immagini presenti sul web, Mountain View individua luoghi e paesaggi con geotag a seguito
Tra milioni di immagini presenti sul web, Mountain View individua luoghi e paesaggi con geotag a seguito

Realizzare per la ricerca di immagini ed elementi grafici quello che è stato già fatto per le parole: questo l’ambizioso obiettivo che Google porta avanti da tempo e che grazie a una nuova ricerca si avvicina alla sua realizzazione concreta. Lavorando in collaborazione con una università di Singapore, gli ingegneri del Googleplex hanno messo a punto quello che descrivono come un “engine web di identificazione dei punti di interesse”.

Presentata nel corso della conferenza Computer Vision and Pattern Recognition (CVPR) tenutasi a Miami, in Florida, la ricerca descrive le fasi attraverso cui gli sviluppatori hanno costruito il nuovo engine che, partendo dalla ricerca (grafica) dell’utente su un luogo, un monumento, una via o qualsiasi cosa possa avere un interesse turistico e paesaggistico, è in grado di identificare con una certa precisione l’oggetto della ricerca restituendo per esso informazioni aggiuntive e la sua posizione esatta sul globo terracqueo .

Non è stato un lavoro facile, si legge sul blog corporate di Google, e per arrivare al risultato finale (cioè la capacità del sistema di riconoscere con precisione statisticamente accettabile oggetti grafici con caratteristiche simili) si è passati attraverso l’impiego di tecniche di clustering per associare le immagini simili, l’eliminazione dei falsi positivi e il filtraggio delle immagini che rappresentassero semplice “rumore”.

I ricercatori hanno compilato un database contenente più di 20 milioni di immagini ognuna con il suo geotag, raccogliendo il materiale dalle pagine web dedicate ai viaggi fuori e dentro lo schermo del PC. Dopo tanto lavoro da parte dei server ricercatori, l’engine risultante è stato in grado di superare i test finali riconoscendo correttamente 50mila luoghi di interesse presenti in tutto il mondo con un livello di accuratezza stimato dell’80% .

Per quanto lo studio abbia obiettivamente fornito a Google ulteriori strumenti di supremazia tecnologica nel campo del search, potenzialmente capaci di beneficiare non solo i turisti da poltrona e i giramondo della domenica, per ora da Mountain View fanno sapere che non esistono piani specifici sulla conversione del “landmark recognition engine” in un prodotto o un servizio concreti.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
24 giu 2009
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