Intel e Nokia, la strana coppia

Intel e Nokia, la strana coppia

Insieme per le CPU x86. Forse per un netbook, più probabilmente per uno smartphone. Con Linux a fare da collante. L'unione fa la forza?
Insieme per le CPU x86. Forse per un netbook, più probabilmente per uno smartphone. Con Linux a fare da collante. L'unione fa la forza?

Mancano i dettagli, ovvero che cosa questa joint venture sarà in grado di produrre nel prossimo e nel lontano futuro. Di certo, la notizia che Nokia e Intel ( ri ) uniscono le forze per puntare sul mondo del mobile a basso consumo è una notizia interessante: così come lo sono i motivi che hanno spinto due colossi dei rispettivi settori a cercare un’alleanza , e così come lo sono gli strumenti che due pezzi forti sono in grado di mettere in campo per sviluppare idee, mercato e competizione.

“Intel Corporation e Nokia hanno annunciato una collaborazione a lungo termine – annuncia un comunicato stampa, rilasciato a 24 ore dall’inizio delle voci su un’imminente comunicazione in tal senso – finalizzata allo sviluppo di una nuova categoria di dispositivi e architetture di chipset per il mobile computing basati su Architettura Intel”. Detto in parole povere: Intel ci mette Atom e Nokia tutto quello che attiene alla comunicazione UMTS/HSPA (e in prospettiva LTE/4G), allo scopo di creare qualcosa che non sia un MID – ossia il pallino di Santa Clara – e non sia uno smartphone. Ovvero, ancora più praticamente, per tentare di creare qualcosa di simile a iPhone per quanto riguarda Nokia, a Snapdragon per quanto riguarda Intel.

Entrambi i due pezzi grossi sono impegnati in una guerra di posizione per affermare o riaffermare la propria presenza in uno specifico segmento di mercato. Nokia, così come tutti gli altri produttori di cellulari, ha dovuto fare i conti se non con il successo commerciale (ancora distante seppure importante) di iPhone , che ha cambiato il prototipo dello smartphone spostando la competizione sulle applicazioni – strada per altro fino ad oggi battuta con scarso successo. Intel vuole invece una fetta di quello che in molti giudicano il computing del futuro, il computing mobile e a basso consumo: Atom è stato il primo passo, ma c’è da fronteggiare ARM e dunque è necessario un alleato che dia il consiglio giusto al momento giusto.

Sul piano pratico, Intel ha già confermato di aver acquisito una licenza che consentirà l’adozione di modem Nokia all’interno dei suoi prodotti (ci aveva anche già provato tre anni or sono): per la fine dell’anno e l’inizio del 2010 , oltre ai già annunciati notebook e netbook con WiMax, ci potrebbero essere in serbo anche portatili equipaggiati con un modulo modellato sulle specifiche Nokia e ottimizzato per la piattaforma che un tempo si chiamava Centrino. Da parte sua, l’azienda finlandese spera probabilmente di unire le forze con il progetto Moblin per far sviluppare anche la sua nuance di Linux, Maemo , oltre ovviamente a chip personalizzati per la sua gamma di prodotti mobili connessi a Internet.

A pensarci bene, tutto questo assomiglia a quanto ha fatto Apple – più in piccolo – qualche mese fa: con l’acquisizione di PA Semi ha portato in casa le competenze necessarie a creare un processore ARM dedicato (e l’ arrivo di Papermaster da IBM ha senz’altro giovato ulteriormente), così da riunire la capacità tecnologica alla nota perizia di Cupertino in fatto di software.

Nokia+Intel, in ogni caso, può anche significare più di soli smartphone e MID: navigatori e impianti intelligenti in auto, lettori multimediali, netbook, nettop, e ogni altro genere di apparecchio elettronico dotato di una importante interfaccia grafica e auspicabilmente connesso alla Rete è un possibile candidato ad essere sviluppato dagli ingegneri statunitensi e finlandesi che lavoreranno assieme.

Per il momento, in ogni caso, l’accordo è fatto di sole parole e non è stato reso noto alcunché sull’effettivo valore in termini economici della transazione: non è dato sapere quanto le aziende ci metteranno in termini di liquidi e di proprietà intellettuale in questa collaborazione, anche se è evidente che entrambi hanno di che guadagnare da una partnership attiva e visibile. Nokia potrà farsi largo in Nordamerica, terra non sempre amica, e Intel entrerà dalla porta principale nel lucroso, vasto e sempre in crescita mercato dei telefoni cellulari.

Luca Annunziata

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Pubblicato il
24 giu 2009
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