iPhone, l'antifurto è servito

iPhone, l'antifurto è servito

Rintracciare melafonini perduti, sorprendere i ladri con trilli da remoto. Ammesso che il malintenzionato non sappia che FindMyPhone può essere disattivato in ogni momento
Rintracciare melafonini perduti, sorprendere i ladri con trilli da remoto. Ammesso che il malintenzionato non sappia che FindMyPhone può essere disattivato in ogni momento

Roma – Perdere il cellulare è un’esperienza spiacevole che capita a molti, possessori di iPhone compresi. Le speranze di ritrovare un dispositivo smarrito o rubato sono minime, ma grazie al nuovo servizio offerto da Apple per gli utenti che avranno attivato la sottoscrizione a MobileMe, il numero delle possibilità potrebbe crescere. Almeno secondo Kevin Miller, utente che dopo aver dimenticato il suo melafonino in un bar è riuscito a riaverlo indietro sfruttando la funzione FindMyPhone.

L’intera vicenda si svolge a Chicago, città in cui l’uomo ed alcuni amici sono arrivati per assistere ad un evento indetto da Lego. Dopo aver lasciato il bar in cui la comitiva di amici ha trascorso la serata, Kevin si rende conto di non avere più con sé l’amato smartphone: tornato sui suoi passi, scopre con amarezza che nel giro di pochi minuti qualcuno ha avvistato il dispositivo e se n’è impossessato. Com’è possibile immaginare, l’utente si è abbattuto per il danno auto-inflitto, dal momento che è stato egli stesso a dimenticare il telefono sul tavolo del bar.

Disperazione che è durata sino a quando Kevin ha ricordato di avere appena attivato la funzione FindMyPhone , annunciata da Apple durante il keynote dell’8 giugno scorso. Dopo un tot di tentativi iniziali dall’esito tutt’altro che positivo, Miller e soci sono riusciti a rintracciare la posizione del terminale. Giunti in zona e avvalendosi di un laptop e di una chiavetta 3G utile a triangolare la posizione del telefono e ad individuarlo su una mappa, il gruppo è riuscito ad identificare la posizione del telefono , che risultava essere fermo in un appartamento. Il problema, quindi, era riuscire a scovarlo.

Per loro fortuna l’incauto sottrattore, risultato essere uno dei dipendenti del bar, decide in quell’istante di uscire da casa forse per depistare il trio di amici che, nel mentre, continua a mandare messaggi sul dispositivo specificando di conoscere la posizione del terminale. Con il telefono in strada, non è stato difficile raggiungere l’uomo e farsi riconsegnare lo smartphone, in tempo per il lieto fine. Così come dichiara Kevin sul suo LiveJournal, ripristinato dopo tre anni di inattività proprio per comunicare la propria esperienza, la cosa più frustrante dell’esperienza era sapere dove fosse il telefono , essere a due passi senza poter fare molto per riaverlo indietro.

Conclusa la vicenda, che viene considerata come il primo vero test ufficiale di FindMyPhone, Miller si lascia andare ad alcune considerazioni sul servizio stesso, facendo intendere che senza una buona dose di fortuna tutti i tentativi sarebbero stati vani. Per prima cosa, l’utente si mostra critico nei confronti di alcune scelte fatte da Apple, in primis quella di non permettere di rintracciare il dispositivo utilizzando un altro iPhone. Per il resto, risulterebbe anche scomodo dover ogni volta aggiornare da sé la posizione del terminale che si sta cercando, così come risulterebbe poco utile la funzione di localizzazione che emette un suono pensato per far ritrovare il dispositivo: “nonostante funzioni indipendentemente dal profilo di suoneria impostato, il suono dipende sempre dal volume scelto” spiega Miller, secondo il quale basta ridurre il volume per ridurre le possibilità di udire il suono emesso.

Comunque il vero neo dell’intero servizio, che nonostante tutto Miller promuove a pieni voti definendolo “fantastico”, sta nel fatto che può essere facilmente disabilitato , ad esempio cancellando dal dispositivo l’account MobileMe associato o, ancora, semplicemente sostituendo la SIM card all’interno del dispositivo. In questo caso, le operazioni di ricerca potrebbero essere molto più complesse: Miller ha avuto la fortuna di incappare in qualcuno che non era al corrente della possibilità di poter disattivare il tutto, situazione che si è rivelata determinante ai fini del buon esito dell’operazione di salvataggio.

Vincenzo Gentile

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
25 giu 2009
Link copiato negli appunti