Reding: la rete è un diritto

Reding: la rete è un diritto

In una intervista esclusiva rilasciata ad Altroconsumo, il Commissario europeo per la società dell'informazione e i media parla dei temi caldi che occuperanno l'agenda della Commissione nel futuro prossimo
In una intervista esclusiva rilasciata ad Altroconsumo, il Commissario europeo per la società dell'informazione e i media parla dei temi caldi che occuperanno l'agenda della Commissione nel futuro prossimo

Libera circolazione dei beni digitali, diritti, concorrenza, accesso, equilibrio tra gli interessi delle parti: sono questi i punti salienti toccati da Viviane Reding, Commissario europeo per la società dell’informazione e i media, nel corso di una recente intervista rilasciata ad Altroconsumo. Si discute della delicata posizione della Commissione in merito ai problemi del mondo digitale e alla posizione dei consumatori nei confronti di organizzazioni del copyright e fornitori di accesso e contenuti in rete.

Una delle questioni cruciali dell’infrastruttura di rete europea è la possibilità, per utenti e operatori, di trovarsi in un contesto comunitario in cui, al pari della libera circolazione di merci e servizi “reali”, valgano le stesse regole su tutto il territorio del Vecchio Continente. Incalzata da Altroconsumo, Reding conferma la volontà di scardinare l’attuale oligopolio delle società di raccolta dei diritti d’autore , un monopolio che ha già cominciato a scricchiolare da quando la SIAE francese SACEM , la major EMI e altri hanno convenuto sulla necessità di adottare un sistema unificato che rispetti la pervasività di Internet e la sua mancanza di “frontiere” a difendere i vari mercati nazionali.

“La questione è molto complessa – dice il Commissario europeo – non solo per il numero di stakeholder coinvolti ma anche per la necessità di preservare la diversità culturale e di mantenere l’equilibrio tra due necessità: da un lato fornire il giusto riconoscimento al lavoro degli artisti e dall’altra offrire ai consumatori la possibilità di ottenere contenuti in tutta Europa, indipendentemente dal Paese in cui ci si trova, e a prezzi abbordabili”. Nonostante questa intrinseca complessità, Reding è fiduciosa nel futuro e spera di presentare “proposte concrete” entro la fine dell’anno, magari a partire dalla modernizzazione della direttiva UE sulle comunicazioni via cavo e satellitari.

Il Commissario Reding parla inoltre di copyright e pirateria digitale, e del fatto di coinvolgere nella discussione inerente i contenuti digitali (su cui a Bruxelles è attiva una commissione apposita) anche i consumatori e la loro prospettiva . “Sono contenta che Altroconsumo, per mezzo del BEUC, abbia risposto a questo invito e abbia offerto il suo punto di vista”, dice Reding, sperando che “altri attori seguiranno questo esempio per condividere le loro opinioni con la Commissione Europea quando inizieremo un dibattito più ampio sul futuro dei contenuti digitali nella seconda metà di quest’anno”.

Dopo il copyright, per cui si stanno studiando anche eccezioni a difesa della creatività e il riutilizzo da parte dei contenuti generati dagli utenti (una sorta di “fair use” europeo insomma) tocca ai diritti digitali tout court e al diritto all’accesso, un principio sancito come diritto fondamentale di ogni cittadino europeo attraverso la levata di scudi del Parlamento Europeo in occasione della votazione del Pacchetto Telecom , in barba a qualsiasi tentativo di disconnessione forzata voluto in terra francese con la legge HADOPI . “Mi fa piacere vedere che ora la Corte Costituzionale francese abbia stabilito che la legge Hapodi rappresenta una violazione di diritti fondamentali”, dice Reding, ribadendo la necessità di “trovare il giusto equilibrio tra la protezione dei diritti di proprietà intellettuale e della creatività artistica da una parte e il ruolo di Internet nel promuovere importanti diritti fondamentali come la libertà di espressione e di informazione”.

Il Commissario parla anche di neutralità della rete , e distingue il “filtraggio buono” da quello cattivo nella misura in cui il primo serve a “ottimizzare il traffico e garantire una buona qualità del servizio in un momento di domanda in aumento e nella crescente congestione della rete in orari di punta”, mentre il secondo può “portare a pratiche anti-competitive come la prioritarizzazione ingiusta di un certo tipo di traffico, oppure il suo rallentamento e, in casi estremi, il suo blocco”. Nell’attuale scenario di convergenza tra telecomunicazioni, servizi e media è fondamentale mantenere Internet aperta alla concorrenza, dice il Commissario, e assicurarsi che i fornitori di connettività non abusino del controllo del traffico di rete.

E per ribadire ulteriormente il concetto di diritto all’accesso per utenti e aziende Reding rimarca l’importanza dell’approvazione, da parte degli Stati Membri della UE, dello stanziamento di 1,02 miliardi di euro per lo sviluppo della banda larga nelle zone rurali o di difficile accesso (o per dirla in altri termini dove i provider non vogliono arrivare per mancata convenienza e ritorno monetario immediato) già fissato a novembre 2008. “Sono contenta di vedere che ora tutti gli Stati Membri si sono impegnati a raggiungere il 100 per cento di copertura della banda larga tra il 2010 e il 2013” dice Reding, che in prospettiva annuncia per la fine dell’anno la disponibilità di regole giuridiche certe , fondamentali per dare il via agli “ingenti investimenti necessari alla costruzione dell’infrastruttura in fibra ottica per i servizi Internet a banda larga ad alta velocità, assicurando al contempo che i concorrenti abbiamo effettivo accesso alle reti di prossima generazione (NGA)”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 30 giu 2009
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