Con l'OLED si vede tutto

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I display organici come chiave di volta del risparmio energetico. Visualizzare meno colori per durare di più, senza rovinare l'esperienza di fruizione
I display organici come chiave di volta del risparmio energetico. Visualizzare meno colori per durare di più, senza rovinare l'esperienza di fruizione

Gli schermi OLED sono tendenzialmente più efficienti nell’utilizzo dell’energia rispetto agli LCD, non necessitando come questi ultimi di fonti di retroilluminazione sempre accese e convertendo in colori visibili solo l’energia che viene fornita ai singoli pixel che compongono lo schermo. Il ricercatore Johnson Chuang dice che gli OLED potrebbero essere ancora più efficienti se dotati di una sorta di “cambio al volo della tavolozza dei colori” , in cui il passaggio da una palette completa a una ridotta dovrebbe permettere un risparmio sostanziale di elettricità.

Chuang, laureato in informatica presso l’Università di British Columbia e attualmente impegnato in un master alla Simon Fraser University , spiega che “i colori con una identica luminosità percepita non fanno necessariamente uso della medesima quantità di energia”. Ogni volta che si illumina il polimero che compone un pixel dei suddetti schermi OLED, l’uso di un colore consuma una differente corrente elettrica rispetto a un altro, cosicché ad esempio il giallo ha bisogno di meno energia del magenta.

Partendo da questo principio, Chuang e colleghi hanno ideato alcuni set di colori in grado ridurre enormemente il consumo energetico dei display OLED , mantenendo nel contempo la leggibilità e la percezione delle caratteristiche delle immagini da parte degli utenti. Prendendo a riferimento lo standard industriale CIELAB per la definizione di uno spazio di colori che comprende tutti quelli visibili attraverso l’occhio umano, lo studio ha misurato il previsto consumo di tutti i colori specificati nel suddetto standard creando una sorta di classifica, dal più energeticamente dispendioso a quello più parsimonioso.

Partendo da questa classifica i ricercatori hanno estrapolato un subset di colori che richiedesse meno corrente rispetto allo spettro cromatico completo, arrivando a un risparmio energetico calcolato tra il 37 e il 41 per cento rispetto a una palette di colori più tradizionale. Come esemplificato dalle immagini dimostrative fornite da Chuang, la tavolozza è diversa ma la scena digitale rimane perfettamente intelligibile.

Il principale vantaggio di un simile approccio è ovviamente la possibilità di realizzare display OLED ad alta efficienza energetica, che a discapito di una visione parzialmente modificata fornirebbero all’utente con la “batteria a terra” una durata energetica superiore in caso di necessità. L’applicazione più immediata della nuova tecnologia farebbe ovviamente riferimento al mondo mobile , smartphone, iPod, MID e quant’altro in cui una buona parte dell’energia viene bruciata proprio dallo schermo. Stabilita la teoria, a ogni modo, ora il team di Chuang pianifica la verifica pratica di quanto sia effettivo il risparmio di corrente sui dispositivi reali.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
10 lug 2009
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