E-commerce, in Italia rubano i pacchi?

E-commerce, in Italia rubano i pacchi?

Tanti segnalano che uno dei problemi più rilevanti per il commercio elettronico, la consegna, non è risolto. Ci sono pacchi realizzati male e altri che in Italia non arrivano. Patti chiari, amicizia lunga. Soprattutto nell'e-comm
Tanti segnalano che uno dei problemi più rilevanti per il commercio elettronico, la consegna, non è risolto. Ci sono pacchi realizzati male e altri che in Italia non arrivano. Patti chiari, amicizia lunga. Soprattutto nell'e-comm


Roma – Il commercio elettronico è stata la speranza di ieri per migliaia di imprenditori ed è la luce di domani per molti altri, eppure sono ancora moltissimi i problemi che devono essere risolti per trasformare le attività di vendita “al dettaglio” via internet in veri e propri successi. Tra questi il problema maggiore sembra rimanere la consegna.

In queste settimane sono giunte a Punto Informatico numerose segnalazioni di disservizi e problemi. Il caso più clamoroso è forse quello segnalato da Pierfranco F. su GalaxyEntertainment , uno degli store associati ad Amazon.com che ha inaugurato una nuova policy per quanto riguarda l’Italia. Lo store, infatti, sostiene che in Italia troppo spesso si verificano furti dei pacchi spediti e che, per questa ragione, al momento lo shipping nel nostro paese viene sospeso.

L’accusa contenuta nella singolare strategia di contenimento dei danni di GalaxyEntertainment sembra però confermata da diverse segnalazioni di utenti che acquistando anche in negozi online italiani hanno pagato senza riuscire ad ottenere la merce che avevano chiesto.

Segnala Franco F.: “Ho acquistato su XXXXX.it due bottiglie piuttosto costose che non mi sono mai arrivate. Dopo diversi scambi di posta elettronica pare che riuscirò a farmi rimborsare, anche se loro sostengono di avermi inviato tutto regolarmente”. Il pacco dunque non è mai arrivato ma, apparentemente, è stato spedito.

Anche Giovanni S. ci segnala il caso di un acquisto presso un celebre e-negozio italiano di informatica, un acquisto che non è andato in porto perché il pacco arrivato a casa dell’acquirente conteneva solo alcuni dei componenti che erano stati richiesti e pagati. Dopo uno scambio di email, anche in questo caso il negozio sostiene di essere certo che il pacco è partito regolarmente con al suo interno tutti i pezzi richiesti ma, afferma, “non è la prima volta che sparisce del materiale”. In questo caso viene chiesto a Giovanni di trasformarsi in detective, fare una foto digitale del pacco e consegnarla al negozio che ha già al suo attivo una denuncia alla polizia per improvvise e ingiustificate “sparizioni”.

Stessa storia, del tutto simile, anche per Mirko, che ha ricevuto un pacco “incompleto” e che alla fine di una serie di email viene considerato dal negozio da cui ha comprato addirittura il membro di una banda di ladri che reclamano per non aver ricevuto gli ordini e farsi dare così componenti informatici “a gratis”.

A questi casi, e ai tanti altri di cui non diamo conto per ragioni di spazio, non ci sono risposte univoche e molto spesso soltanto energiche proteste e altri soldi da spendere consentono di venirne a capo, semmai vi si riesce. Ciò che quindi è assolutamente fondamentale per chi acquista è tenere gli occhi aperti e verificare con attenzione se il negozio online da cui compra sia in grado di offrire garanzie sulla consegna del pacco e tutela sul denaro speso. Di converso, è sempre più importante per chi dispone di attività di e-commerce online fare della trasparenza la propria regola, perché è proprio quella che sembra troppe volte mancare…

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Pubblicato il
17 feb 2003
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