Adiconsum, legge per le infrastrutture comuni

Adiconsum, legge per le infrastrutture comuni

L'associazione dei consumatori cita la Spagna e spinge perché anche in Italia le nuove tecnologie, dal satellite alla banda larga, possano arrivare senza ostacoli ai cittadini
L'associazione dei consumatori cita la Spagna e spinge perché anche in Italia le nuove tecnologie, dal satellite alla banda larga, possano arrivare senza ostacoli ai cittadini


Roma – Una legge che spinga per l’utilizzo di infrastrutture comuni negli edifici per la ricezione e l’installazione delle nuove tecnologie di comunicazione, dal satellite alla banda larga. E’ quanto chiede Adiconsum in una nota in cui cita in proposito la legge spagnola che toglie di mezzo molti degli ostacoli pratici all’effettiva diffusione delle infrastrutture della società dell’informazione.

“Come si può indurre il consumatore ad utilizzare nuove e utili tecnologie (satellite, tv digitale terrestre, banda larga etc.) – si chiede l’Associazione – se non ci si preoccupa di come farle arrivare nelle case e negli uffici, in modo corretto e regolamentato? Ci sarebbe stato lo sviluppo dell’automobile in assenza di strade asfaltate e del codice stradale? Sicuramente no”.

La questione secondo l’Associazione va ben oltre la scelta per gli edifici di dotarsi o meno di un impianto televisivo centralizzato: “La convergenza fra le varie tecnologie di comunicazioni ha ampliato notevolmente l’offerta che non riguarda solo i programmi televisivi e radiofonici, ma anche molti altri servizi legati alla multimedialità”.

Secondo Adiconsum, una legge che metta ordine sulla questione, agevoli le infrastrutture comuni e sappia prevedere, nella loro realizzazione, anche le future esigenze legate allo sviluppo delle nuove tecnologie è ormai necessaria anche in Italia.

La legge spagnola, sostiene Adiconsum, “con coraggio non concede l’autorizzazione per la costruzione o ristrutturazione integrale degli edifici se al corrispondente progetto architettonico non si allega un progetto che preveda l’installazione di una infrastruttura comune”.

Una legge del genere renderebbe probabilmente molto più semplice per gli inquilini di un palazzo cittadino ottenere impianti centralizzati e comuni per le infrastrutture, questioni sulle quali da anni si dividono le assemblee condominiali. Senza contare i danni e i problemi per le attività economiche derivanti dall’attuale incertezza.

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Pubblicato il 17 feb 2003
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