L'incerta metamorfosi di The Pay Bay

L'incerta metamorfosi di The Pay Bay

La strada della ex-Baia dei Pirati verso la redenzione legale si fa ripida e irta di ostacoli. Prima ancora di mettere mano al tracker i nuovi proprietari collezionano denunce in tribunale. Mentre c'è chi solleva dubbi sull'acquisizione
La strada della ex-Baia dei Pirati verso la redenzione legale si fa ripida e irta di ostacoli. Prima ancora di mettere mano al tracker i nuovi proprietari collezionano denunce in tribunale. Mentre c'è chi solleva dubbi sull'acquisizione

The Pirate Bay sta per tramutarsi in The Pay Bay , ma la metamorfosi della Baia svedese appare tutto fuorché priva di incognite, incertezze e problemi con i tribunali e i detentori dei diritti. È quanto sta accadendo in Olanda, a opera dei recidivi dell’organizzazione BREIN.

La SIAE olandese, che in passato ha già preso di mira pesci piccoli e meno piccoli del file sharing come nel caso Mininova tuttora in corso, aveva aperto un contenzioso con i tre responsabili della Baia pretendendo di chiamarli a testimoniare in tribunale via Twitter e Facebook.

TPB è responsabile di favoreggiamento all’infrazione del copyright in terra olandese, aveva detto BREIN, e invece di far cadere nel vuoto le accuse dopo l’annuncio dell’acquisizione del portale l’organizzazione ha ora rilanciato chiedendo di bloccare l’accesso alla Baia dei cittadini di quel paese. Nemmeno la posizione pro-copyright di Global Gaming Factory basta a fermare i mastini legali di BREIN, che in tutta risposta hanno aggiunto GGF alle parti interessate dalla causa in tribunale .

A complicare ulteriormente la faccenda dell’acquisizione della Baia, proprio nel corso del procedimento intentato da BREIN contro i quasi-ex admin del portale il legale di GGF Ricardo Dijkstra ha sollevato dubbi su una conclusione felice e senza intoppi del passaggio di proprietà, sostenendo che un accordo sarà concluso solo se e quando GGF avrà avuto la certezza di poter tramutare la Baia dei Pirati nella Baia dei Peer Fantasma Paganti.

Come aveva già avuto modo di confermare Wayne Rosso, ex-CEO di Grokster famoso soprattutto per aver abortito il progetto di P2P legale noto come Mashboxx , in realtà da questo punto di vista non dovrebbero esserci problemi. E allora perché Dijkstra se n’è uscito con le sue dichiarazioni su un accordo che un giorno viene dato per scontato e il giorno successivo viene descritto come tutto fuorché scontato ?

“Siamo più che mai certi riguardo l’accordo”, ha risposto il CEO di GGF Hans Pandeya, che ha confermato come i piani di acquisizione della Baia vadano avanti come previsto e che verranno quanto prima sottoposti alla verifica degli investitori prima di finalizzare il pagamento a Brokep e sodali. Si tratterebbe insomma solo del passaggio di carte finale e poi The Pirate Bay lascerà definitivamente il posto a The Pay Bay.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
27 lug 2009
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