I furti innocenti dell'anti-pirateria

I furti innocenti dell'anti-pirateria

BREIN terrebbe in custodia un portatile che dovrebbe essere affidato alla polizia. Mentre Sony, in Messico, subisce un sequestro di CD poiché accusata di violare il diritto d'autore
BREIN terrebbe in custodia un portatile che dovrebbe essere affidato alla polizia. Mentre Sony, in Messico, subisce un sequestro di CD poiché accusata di violare il diritto d'autore

Tim Kuik è nientemeno che il managing director di BREIN , vale a dire la potente lobby olandese pro-copyright che se la sta vendendo con alcuni dei più popolari hub BitTorrent come Mininova e The Pirate Bay . Un posto di responsabilità, una posizione importante che a quanto pare non impone di rispettare proprio tutte tutte le regole.

O per lo meno così interpreta il suo lavoro il succitato Tim Kuik che, non si sa bene se per sbadataggine o scelta deliberata, ha candidamente confessato di possedere un laptop modello Sony Vaio molto particolare, un PC “che in passato è stato confiscato a un hacker”. Kuik non fornisce ulteriori particolari sulla faccenda, ma sono in molti a chiedersi come quel portatile sia finito nelle sue mani quando dovrebbe trovarsi altrove. Almeno in teoria.

Tra le questioni sollevate dal comportamento del boss di BREIN, infatti, spicca la perplessità su come un una organizzazione di rappresentanza dell’industria multimediale possa avere accesso a dispositivi informatici sequestrati nel corso di operazioni di polizia o in seguito a ingiunzioni stabilite da un giudice.

Quel PC BREIN non solo lo avrebbe tenuto in custodia ponendosi in sostituzione del potere giudiziario e delle forze dell’ordine, ma avrebbe persino fatto si che il suo boss ne disponesse a proprio totale piacimento, anche per esigenze personali. Una circostanza singolare, spiegabile solo con la possibilità che in realtà quel laptop sia stato ottenuto magari in occasione di un’asta giudiziaria in cui erano stati messi in vendita beni in precedenza sequestrati.

In soldoni c’è però chi sostiene che Kuik quel laptop lo abbia sottratto indebitamente , sollevando ulteriori questioni sul rispetto della legge e l’abuso di potere. Il fatto andrebbe anzi inserito, sempre secondo alcuni osservatori, nella scia di quanto accaduto in occasione dell’ arresto preventivo con tanto di confische subito dall’ admin di FileSoup nel Regno Unito.

Anche il gigante Sony Music , quando si tratta di diritti d’autore, pare non essere immune da controversie . Nel caso del cantante latinoamericano Alejandro Fernandez, infatti, i legali di quest’ultimo hanno sguinzagliato i poliziotti messicani contro gli uffici messicani della major, costretta a subire l’onta e l’imbarazzo del sequestro di migliaia di dischi per presunto sfruttamento non autorizzato dopo la conclusione del contratto tra etichetta e artista nel 2008. Sony sostiene che quei dischi siano al contrario perfettamente autorizzati, e che l’etichetta ripone totale fiducia nel sistema giudiziario messicano per la risoluzione della contesa a suo favore.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
8 set 2009
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