Google Chrome Frame non piace a Microsoft

Google Chrome Frame non piace a Microsoft

Il nuovo plug-in di Mountain View attenta alla sicurezza di Internet Explorer, avverte Redmond, e quindi non andrebbe installato. Ma Google ribatte colpo su colpo
Il nuovo plug-in di Mountain View attenta alla sicurezza di Internet Explorer, avverte Redmond, e quindi non andrebbe installato. Ma Google ribatte colpo su colpo

Google prova a trapiantare il cuore del suo Chrome in Internet Explorer per trasformarlo in un browser più standard-compliant , ma Microsoft non gradisce la carineria e parla di supposti problemi di sicurezza una volta installato il plug-in di Mountain View. Google Chrome Frame ha solo pochi giorni di vita ma già si trova invischiato nell’eterna battaglia per il predominio telematico tra i due più importanti protagonisti dell’IT.

“Con Internet Explorer 8 abbiamo fatto passi avanti significativi e fornito aggiornamenti per rendere il browser più sicuro per i nostri clienti” ha sostenuto Microsoft in risposta alla prima release pubblica di Chrome Frame. “Visti i problemi di sicurezza sperimentati con i plug-in in generale e con Google Chrome in particolare – continuano da Redmond – far girare Google Chrome Frame come un plug-in ha portato al raddoppio dello spazio di attacco per i malware e gli script malevoli. Questo rappresenta un rischio che non vorremmo raccomandare di correre ad amici e familiari”.

Chrome Frame gira su IE sotto forma di BHO (Browser Helper Object), un sistema di personalizzazione dell’interfaccia e delle funzionalità del navigatore Microsoft, uno dei grimaldelli più abusati da malware, adware, spyware e altre tipologie di codice malevolo nel prendere il controllo dell’interfaccia di Windows e inibire la rimozione da parte dell’utente.

L’evoluzione subita dai BHO nel corso del tempo ha però portato alla progressiva messa in sicurezza della funzionalità, sino alla virtualizzazione delle istanze nelle ultime versioni di IE, che dovrebbe garantire adeguata protezione dalle minacce esterne. Lo stesso Chrome tende a virtualizzare il codice eseguibile come scelta di design, fatto che tende ad ammorbidire ulteriormente la drammaticità degli avvertimenti provenienti da Redmond.

Google ha comunque risposto in maniera diretta alle affermazioni di Microsoft, sostenendo come Chrome Frame sia “un plug-in open source attualmente nelle prime fasi di sviluppo, progettato sin dalle basi tenendo in mente la sicurezza”. Per coloro che non vogliono (o non possono) usare “un browser più moderno e rispettoso degli standard come Firefox, Safari, Opera o lo stesso Google Chrome invece che un plug-in – continua Google – Chrome Frame è progettato per fornire migliori performance, robuste misure di sicurezza e una maggiore scelta sia agli sviluppatori che agli utenti di tutte le versioni di Internet Explorer”.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
28 set 2009
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