Cloud computing, quanto valgono i dati perduti?

Cloud computing, quanto valgono i dati perduti?

Nuovo annuncio di T-Mobile dopo la sparizione dei dati personali degli utenti Sidekick: tante scuse e un buono acquisti. Dalla Nuova Zelanda, accuse di dilettantismo: anche IBM inciampa
Nuovo annuncio di T-Mobile dopo la sparizione dei dati personali degli utenti Sidekick: tante scuse e un buono acquisti. Dalla Nuova Zelanda, accuse di dilettantismo: anche IBM inciampa

“Vi siamo grati per la vostra perseverante pazienza, mentre Microsoft/Danger continua a lavorare per assicurare la stabilità della piattaforma e ripristinare tutti i servizi per gli utenti Sidekick”. Così un nuovo annuncio di T-Mobile, dopo l’inconveniente tecnico che ha causato la sparizione improvvisa di importanti dati personali appartenenti ad alcuni possessori di Sidekick, lo smartphone prodotto da Danger, azienda acquisita da Microsoft nel 2008. “Abbiamo ottenuto progressi significativi nei giorni scorsi – ha continuato il post sul forum ufficiale dell’operatore – e continueremo ad aggiornarvi perché sappiamo quanto tutto questo sia importante per voi”.

Se poco prima , insomma, le possibilità di recuperare i dati sembravano estremamente basse, ora la squadra tecnica di Danger ha mostrato un velato ottimismo, annunciando che potrebbe risultare possibile recuperare le informazioni personali perdute , come liste di contatti, numeri di telefono, fotografie e indirizzi email. È, tuttavia, vero che nel titolo del post campeggia ancora un consiglio già offerto in precedenza: non rimuovere la batteria o lasciarla scaricare completamente.

Dopo quello che era sembrato un problema server causato da mancati backup prima di un aggiornamento della Storage Area Network , Microsoft è corsa ai ripari, per tentare di salvare tutto il salvabile. La vendita di Sidekick è stata sospesa, con l’avviso temporarily out of stock apparso sull’online store di T-Mobile. E compensazioni verranno distribuite a tutti coloro che hanno perso i propri dati in maniera permanente: l’operatore invierà loro una card speciale del valore di 100 dollari , valida per acquistare prodotti e servizi o spendibile come credito telefonico.

L’incidente è apparso abbastanza imbarazzante per le aziende coinvolte, soprattutto nell’ottica della diffusione di massa del cloud computing come nuova generazione del data storage . Per alcuni , scuse, gratitudine e 100 dollari in regalo non sono affatto sufficienti a riparare errori che hanno comportato la perdita di dati importanti. Per altri la vicenda dimostrerebbe quanto fragile possa essere un sistema di conservazione dei dati, portando ad una sfiducia da parte degli utenti soprattutto nei confronti di chi li gestisce e aggiorna.

E Rob Fyfe, CEO della compagnia aerea Air New Zealand , ha utilizzato un termine molto semplice per definire i soggetti responsabili di tali défaillance: dilettanti. Il riferimento non è a T-Mobile, bensì ad IBM, rea di aver portato il caos tra i desk della compagnia dopo un blocco di circa sei ore causato da un problema nel ripristino di un mainframe data service . “Le mie aspettative nei confronti di IBM – ha dichiarato Fyfe – erano decisamente diverse rispetto ai dilettantistici risultati che sono apparsi. In 30 anni di carriera non ho mai assistito a tempistiche così lunghe per recuperare ad un problema così catastrofico”.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
13 ott 2009
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