USA, lettera aperta alla net neutrality

USA, lettera aperta alla net neutrality

Giganti della Silicon Valley e pionieri di Internet uniti nell'applauso alla FCC. Bisogna arrivare ad una regolamentazione che tuteli il diritto d'accesso alla Rete. Perché è sempre stato il cuore di Internet
Giganti della Silicon Valley e pionieri di Internet uniti nell'applauso alla FCC. Bisogna arrivare ad una regolamentazione che tuteli il diritto d'accesso alla Rete. Perché è sempre stato il cuore di Internet

Due lettere in quattro giorni, entrambe indirizzate all’attenzione di Julius Genachowski, alla guida della Federal Communications Commission (FCC) statunitense. Due lettere per incoraggiare e sostenere il prossimo impegno della Commissione a Washington, nell’estrema mossa a protezione della net neutrality. I titani della Silicon Valley insieme ai primi ingegneri del web hanno chiesto l’adempimento di questo impegno, in modo da prevenire che i fornitori di connettività favoriscano un’applicazione piuttosto che un’altra. Due lettere per esprimere apprezzamento per Genachowski e ricordargli che la frontiera aperta di Internet ha bisogno di regole ufficiali .

La prima lettera, datata 15 ottobre scorso. A scriverla, cinque pionieri di Internet, tra cui Vinton Cerf, uno dei co-autori dei protocolli di comunicazione TCP/IP nonché attuale evangelista di Internet per Google. Cerf ha spinto la FCC verso l’adozione di una nuova policy agenda , a difesa dell’innovazione tecnologica e di un contesto neutrale per la Rete dove non esistano più pratiche anti-competitive. Cinque padri di Internet, tra cui David Reed e Steven Crocker, che hanno mostrato più di una preoccupazione: gli accessi devono rimanere aperti, le autorità devono intervenire per assicurare principi di trasparenza e non discriminazione.

La seconda lettera, più recente, datata 19 ottobre scorso. “Scriviamo per esprimere il nostro supporto all’annuncio della FCC relativo all’avvio di un processo di adozione di regole ufficiali per preservare una Internet aperta”. Così un gruppo di 24 CEO – tra cui quelli di Google, Twitter, Facebook e Amazon – per illustrare a Genachowski l’importanza di un mercato effettivamente competitivo , dove spetta alle scelte dell’utente consumatore il compito di premiare un prodotto/servizio piuttosto che un altro.

“Crediamo – hanno continuato i vari chief executive nella lettera – che questo processo debba essere guidato da regole basate sul senso comune, particolarmente cruciali per assicurarsi che Internet rimanga un motore chiave per la crescita economica globale, per l’innovazione e la competitività all’interno dei mercati”. Il punto di vista della FCC, stando a questo appello collettivo, ha sempre assicurato lo sviluppo di servizi online capaci di porre l’utente finale davanti ad una fondamentale scelta all’interno del proprio ambiente connesso.

Genachowski non è certo impreparato a ricevere appelli come questi. Verso la fine del mese scorso aveva annunciato l’espansione di un gruppo di quattro principi a tutela del diritto d’accesso alla Rete, suggeriti dalla FCC nel 2005. Due linee guida in più a regolare tutti gli operatori che gestiscono il traffico Internet: un uso non discriminatorio da parte degli ISP verso applicazioni terze e una trasparenza di gestione dei network. Linee guida da trasformare presto in una vera e propria legge a favore della net neutrality. A partire dal prossimo open meeting a Washington.

E la FCC ha comunicato che domande cruciali verranno inviate all’attenzione di aziende e sfera pubblica, per sviluppare insieme le varie proposte da trasformare in legislazione. Ad esempio, i commissari sono al lavoro per capire come i vari operatori gestiranno nella Rete servizi come applicazioni di telemedicina e di video premium , soprattutto se queste stesse gestioni debbano ricadere sotto apposita regolamentazione.

Eppure, c’è chi non è d’accordo con questo disegno illustrato da giganti della tecnologia, commissari per le comunicazioni e pionieri della Rete. Attori come AT&T, Comcast e Verizon si sono opposti con fermezza all’ipotesi di mettere un ordine legislativo al caos di applicazioni e servizi, spiegando che così si produrrebbe un grave danno agli investimenti nei network telefonici e via cavo. La stessa AT&T ha chiesto ai suoi manager (con relative famiglie) con base negli Stati Uniti di utilizzare le proprie email per schierarsi contro l’iniziativa della FCC .

Di tutt’altro avviso, ovviamente, i CEO della seconda lettera aperta a Genachowski che hanno invece sottolineato come le nuove regole potranno aiutare il mercato e l’innovazione dal momento in cui nessuna applicazione potrà essere bloccata da un competitor più grande e potente . “Un applauso – hanno concluso nel documento – alla vostra iniziativa, per un processo che sviluppi regole forti capaci di proteggere tutte quelle caratteristiche che hanno fatto della Rete un luogo di così grande successo”.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 20 ott 2009
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