Google e Verizon, travolte da un insolito destino

Google e Verizon, travolte da un insolito destino

BigG e la telco di New York alla scoperta di un territorio comune sui temi della neutrality. Sulle proposte di FCC si infiamma poi lo scontro, con AT&T che proprio non digerisce gli ultimi due principi a regolare i provider
BigG e la telco di New York alla scoperta di un territorio comune sui temi della neutrality. Sulle proposte di FCC si infiamma poi lo scontro, con AT&T che proprio non digerisce gli ultimi due principi a regolare i provider

“Verizon e Google potrebbero sembrare una strana e improbabile coppia, in particolare nell’ambito dell’attuale dibattito sulla neutralità della Rete, su una Internet aperta”. Ha ammesso una certa sensazione di imbarazzo un recente post dal titolo Alla scoperta di un terreno comune per una Internet aperta , pubblicato sul blog ufficiale di Google a firma Eric Schmidt e Lowell McAdam. I CEO di BigG e Verizon Wireless si sono tesi la mano, annunciando una comune visione su tematiche che un tempo mai li avrebbero visti ammiccare l’uno all’altro.

“È vero – hanno continuato i due sui rispettivi blog – che siamo in disaccordo su certi aspetti relativi alle policy governative nel settore, come ad esempio se le reti mobile debbano persino far parte della discussione. Eppure, ci sono molte altre tematiche sulle quali ci ritroviamo in armonia”. Google e Verizon definirebbero essenziale il fatto che la Rete rimanga una piattaforma aperta e priva di restrizioni , un luogo dove i netizen possano avere accesso a qualsiasi contenuto (autorizzato, come hanno puntualizzato i due CEO) oltre che a servizi e applicazioni scelte.

Un compromesso inaspettato , almeno nel delicato ambito della difesa del diritto di accesso alla Rete. Google era stata una delle aziende firmatarie della lettera aperta spedita all’indirizzo di Julius Genachowski, a capo della Federal Communications Commission che si sta battendo per regolamentare ufficialmente lo scenario controverso della neutralità. Ma BigG aveva anche annunciato legami con le reti di Verizon, per la distribuzione di una serie di dispositivi dotati del software Android.

Google e Verizon, dunque. Verizon Communications, il cui CEO Ivan Seidenberg ha recentemente illustrato alla platea di Supercomm 2009 il fosco scenario derivante da quelle che sono state definite misure restrittive nei confronti delle telco . Le proposte di FCC metterebbero contro network provider e fornitori di applicazioni , in una maniera che risulterebbe lesiva verso il potenziale economico di Internet oltre che i cambiamenti della società tutta. In realtà, lo scenario non sarebbe così fosco se Genachowski ritirasse gli ultimi due principi a difesa della neutralità. Parola di AT&T e della stessa Verizon.

Sempre all’ultima edizione di Supercomm , Jim Cicconi, vicepresidente AT&T, insieme a Tom Tauke, delle Public Policy di Verizon, hanno ammesso di accettare di buon grado i primi quattro principi a regolare la neutrality . Al centro delle critiche, invece, gli altri due principi introdotti da Genachowski, a prevenire un uso discriminatorio da parte degli ISP nei confronti di contenuti e applicazioni terze oltre a garantire che gli stessi provider rimangano trasparenti nella gestione dei propri network.

Cicconi e Tauke avrebbero appreso in anteprima alcuni dei punti centrali della proposta di legge che verrà discussa al prossimo meeting di FCC: i nuovi principi permetterebbero agli operatori di bloccare contenuti non autorizzati o legati alla pedopornografia, ma non certi tipi di traffico che potrebbero contenere attacchi ai network di tipo denial-of-service .

“Se ci ritroviamo a trattare tutti i bit allo stesso modo – ha dichiarato Tauke – sarà particolarmente dura difendere la Rete dai cyber attack . Un ingegnere informatico non può mantenere integro il flusso del network con gli avvocati pronti alle sue spalle a dirgli cosa può e cosa non può fare”.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 23 ott 2009
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