Non usa mezzi termini, la statunitense Xerox, nel descrivere il suo nuovo ritrovato tecnologico nell’ambito dell’elettronica consumer di prossima generazione, una “pallottola d’argento” che per la centenaria società dei documenti e delle fotocopiatrici rappresenta la miglior soluzione esistente nell’ambito dell’ elettronica flessibile , stampabile e collocabile un po’ dappertutto : dai vestiti ai dispositivi di mobile computing, passando per ogni sorta di schermo piegabile.
Come esemplifica il recente lavoro della Pennsylvania University su un composto seta-silicio dalle multiformi potenzialità applicative, la possibilità di integrare “intelligenza digitale” all’interno di plastica, tessuti e altri materiali duttili a basso costo è al centro di una ricerca che si fa sempre più avanzata oltreché promettente dal punto di vista economico.
“Per diversi anni si è assistito ad una vera e propria gara nello sviluppo di nuove tecnologie a basso costo che permettessero di produrre circuiti su plastica” dice il Laboratory Manager di Xerox Research Centre Canada Paul Smith in una nota: “Abbiamo sviluppato silver bullet – continua – che potrebbe trasformare in realtà la creazione di videogiochi economici ed elettronica da indossare: una vera rivoluzione, che consentirà di stampare componenti elettronici su una gamma molto più estesa di materiali, a costi sensibilmente inferiori”.
La nuova tecnologia di Xerox si basa su un “rivoluzionario inchiostro d’argento a bassa temperatura”, a partire dal quale la società è riuscita a sintetizzare una versione stampabile (su plastica, pellicola e tessuti) dei tre componenti essenziali dei moderni circuiti integrati al silicio , vale a dire il semiconduttore, il conduttore e l’elemento dielettrico.
L’inchiostro è e base di argento, ma il gigante statunitense parla espressamente di produzioni a basso costo di “circuiti di qualsiasi dimensione, da quelli più piccoli su misura fino ai grandi formati come nel caso dei grossi rulli di fogli di plastica, tutte applicazioni finora impensabili con i wafer di silicio”. Sicura della qualità del proprio silver bullet, piuttosto che limitarsi a prodotti fatti in casa Xerox dice di essere pronta a mettere a disposizione la sua elettronica flessibile ad altri “affinché si possano progettare i futuri utilizzi dei materiali elettronici stampabili”.
Alfonso Maruccia