Palm computing/ La belle EPOC

Palm computing/ La belle EPOC

di M. Corazzi. Non si può fare a meno di pensare che se a Babilonia avessero avuto un piano regolatore meno ambizioso, ora ci sarebbero meno lingue da studiare, meno sistemi operativi da conoscere e meno tipi di palmari tra cui orientarsi
di M. Corazzi. Non si può fare a meno di pensare che se a Babilonia avessero avuto un piano regolatore meno ambizioso, ora ci sarebbero meno lingue da studiare, meno sistemi operativi da conoscere e meno tipi di palmari tra cui orientarsi


Immaginate la scena: lui, il giovane rampante manager di una emergente net company invitato al meeting sulle nuove tecnologie di sviluppo web, il vestito di Armani che gli cade addosso come un sacco di juta, impacciatissimo quando allontanato dal monitor. Lei, la PR di una grande compagnia, una dea nel suo completo di Valentino, disinvolta, a suo agio, poliglotta e sorridente.
Lui la vede, rimane folgorato, la sua mente gli trasmette l’immagine di un power up di Quake che lo rende invulnerabile, si avvicina raccattando due Campari (bevanda che in genere lo fa vomitare), si presenta porgendole uno dei bicchieri, fa una battuta ridicola e pesante per cercare di sottrarsi all’imbarazzo, arrossisce di fronte alla faccia esterrefatta di lei, riesce magistralmente nel versarsi addosso il Campari, strappa lo stesso la promessa di scambiarsi i numeri di telefono.
A quel punto lui (tanto per fare il fighetto) estrae dal taschino un Palm Vx (bagnato), e le chiede il nome e il numero. “Birgitte Pfaeffenbichler”, precisa lei con compunta pronuncia teutonica, e allega un numero telefonico a 30 cifre. E mentre lui si esibisce nella migliore espressione Fantozziana e comincia a scribacchiare nervosamente, alla deriva verso le sponde dell’imprecazione, lei estra dalla borsetta un lucido contenitore rettangolare poco più grande di una trousse di Givenchy, lo apre (è uno Psion Revo), digita con pochi eleganti colpetti di unghia smaltata “Paolo Bianchi”, il numero di telefono… e il tasto di cancellazione.

Non fraintendetemi, l’intermezzo comico non ha alcun pretesto propagandistico o denigratorio, e non esprime nessuna preferenza da parte mia per l’una o l’altra marca citata. Mi serviva solo per introdurre in modo meno noioso del solito la differente impostazioni dei palmari Psion rispetto a quelli Palm e Microsoft, essenzialmente per il sistema di input scelto: una (pur microscopica tastiera) che rende l’inserimento del testo molto più agevole. Nota (per chi avesse perso i precedenti articoli): esistono soluzioni “esterne” anche per i rivali, ovviamente.

Psion è stata tra le prime aziende, se non la prima, a occuparsi seriamente del mondo dei computer tascabili. Forgiata in Inghilterra nel 1980 nella fucina di David Potter per sviluppare software, dopo 4 anni ha invece immesso sul mercato Organizer, il primo handeld. Questa operazione riscosse tanto successo da permettere alla casa londinese di produrre Organizer II, e di crescere anche in altri settori, tra cui quello delle comunicazioni mobili grazie all’acquisizione di una compagnia specializzata. Nel 1996 Psion si è divisa in quattro compagnie focalizzate su settori diversi. La divisione software ha realizzato EPOC, il sistema operativo a 32 bit che nel 1997 è stato per la prima volta installato sugli handheld Serie5. L’anno seguente nasce Symbian, un progetto in collaborazione con Eicsson, Nokia, Motorola e (in secondo tempo) Matsushita per portare EPOC nel mondo del wireless. Il quartier generale si trova a Londra, ma ci sono uffici anche in Giappone (Kanazawa) e nella baia di San Francisco.

La piattaforma Symbian , versione 6.0, viene definita “un radicale passo avanti rispetto a Epoc 5”.
Si basa su due progetti di riferimento denominati Quartz e Crystal, con un tocco di poesia epica che non guasta mai neppure nel freddo mondo dell’informazione digitale.

Quartz è un palmare “pocket-sized che, a dire il vero, smentisce la vocazione tastieristica di EPOC. Offre uno schermo a colori con risoluzione 240×320 (standard Pocket PC, quindi), riconoscimento della scrittura, una suite di applicazioni basata sui task.
Crystal invece mantiene (e potenzia) la linea di “dispositivi wireless per l’informazione” di Symbian.
Lo schermo “raddoppia” arrivando a una risoluzione di 640×200, e permette l’implementazione dei soft keys (cioè quei tastini su schermo, ridefinibili in quanto a funzionalità e aspetto, che si possono “premere” con la pennina o il polpastrello).

Dietro Quartz e Crystal c’è la stessa struttura software chiamata Generic Technology: il kernel multi-tasking di EPOC, tutti i moduli di gestione dei dati, delle comunicazioni, della grafica, del multimedia, della sicurezza, i motori per le applicazioni, per lo scambio dei messaggi, per i browser WAP e HTML, l’ambiente runtime di Java e il supporto per la sincronizzazione dei dati tramite Symbian Connect.

Il sistema ospita i linguaggi di programmazione C++ e Java (quindi le punte di diamante dello sviluppo Object Oriented) e ha una particolare predilezione per il WAP e il Web. Vero poliglotta, come la signorina dello sketch, Symbian “parla” anche TCP/IP, GSM, Bluetooth e IrDA: una vocazione wireless senza precedenti.
Chiaramente in questi ambiti il fattore sicurezza è fondamentale, e infatti la gestione di certificazione e crittografia è integrata nel sistema.
Come ogni handheldOS, non può dimenticare le sue origini PDA, e sono inclusi nella dotazione standard i classici: contatti, appuntamenti, tool per i messaggi, browser, utilità per ufficio e gestione della voce.
Symbian supporta font e formattazione del testo.

I progettisti sembrano molto orgogliosi di aver sviluppato la Generic Technology che permette di gestire facilmente le due diverse piattaforme, e vedono un futuro radioso per lei nel settore degli smartphone. A tal fine agli sviluppatori di terze parti viene fornito un OEM Customization Kit che da accesso ai più intimi segreti del kernel e delle API di EPOC, e garantisce quindi l’opportunità di rendere il sistema operativo perfettamente adeguato ai diversi usi.

Imminente il rilascio della Versione 6.1 (non è escluso che nel momento in cui leggerete queste pagine la notizia sia già stata annunciata). Le novità principali saranno proprio nella direzione in cui tutti ormai si stanno muovendo, verso le frontiere del wireless con cui tutti avremo a che fare nel prossimo futuro: inclusione del sistema di pacchettizzazione dei dati GPRS, WAP 1.2 e funzionalità Bluetooth.
Se vi state chiedendo su quali smartphone EPOC sia già presente date uno sguardo all’ Ericsson R380 .
Se ne attendono altri nel corso dell’anno.


PSION non ha rivolto il 100% della sua attenzione allo sviluppo software, e propone tre diverse soluzioni per chi vuole gettare agendina e block notes ed evitare di portarsi dietro qualche chilo di portatile.

Psion 5mx Forse la più fortunata serie di PDA EPOC-based è la Serie5. Il 5mx, in particolare, con 16MB di RAM espandibile via compact flash, touch screen 640×240 retroilluminato, microfono incorporato per la registrazione digitale del suono, le dotazioni tipiche per quello che riguarda mail e web, tool di organizzazione personale, mobile office (con foglio elettronico, videoscrittura…) e, indispensabile, il software di sincronizzazione.

Psion Revo L’elegante oggetto sfoggiato dalla Signorina Pfaeffenbichler era uno Psion Revo. Nei suoi 200g di peso sono stipati 8MB di RAM, un touch screen 480×160, mobile internet, mobile office, tool di personal assistence e software di sincronizzazione. La versione Plus di questo talentuoso PDA offre 16 MB, ottimizzazione della connettività Internet Web & WAP.

Psion NetBook Se avete uno zaino o una borsetta più capiente potreste optare la Serie7. Veri e propri subnotebook, dotati di 16MB di RAM (espandibili a 32), con un vero touch screen VGA a 640×480 retroilluminato e un pacchetto applicativo più potente dello standard.
Il top della gamma è il netBook, migliorato in tutto il migliorabile a livello software, con una dotazione di RAM che parte da 32MB ed è espandibile a 64.
Il problema è che qui si esce un po’ dal settore handheld… a meno che non abbiate mani grandi.

Aggiungiamo a questo gruppo il già citato cellulare Ericsson, e altri appartenenti a un oscuro progetto “Odin” che la casa londinese ha attualmente in cantiere.


E cosa si può fare con questi meravigliosi dispositivi? Non si possono avere dubbi, è questa la domanda che ci si deve porre per collocare nel giusto ambito un palmare e i palmari in genere.
Nell’occuparci di PalmOS e PocketPC abbiamo messo in evidenza alcuni punti che vale la pena di ricordare qui.

Innanzitutto un palmare deve permettere di organizzare il lavoro di un professionista: appuntamenti, liste to-do, indirizzi e numeri di telefono, note, appunti, tutto quello che ha a che fare con la posta elettronica e le news, sia offline che con collegamenti cellulari.
In secondo luogo deve porsi come “estensione” dei programmi che si usano abitualmente in ufficio, permettendo di avere sempre con sé il materiale su cui si sta lavorando per permetterne la consultazione e la modifica. Quindi sincronizzazione con il pc dell’ufficio e compatibilità più o meno esplicita con i pacchetti più usati.

Infine deve essere personalizzabile per le esigenze più diverse, perché un handheld si porta sempre con sé, diventa qualcosa di più di uno strumento di lavoro, e deve permettere di orientarsi con le carte stradali o stellari, deve offrire il giusto apporto ludico, deve poter ospitare gli e-book, e, magari con le opportune espansioni, farci ascoltare musica, vedere immagini, accedere alle reti locali, wireless o no.

EPOC non sfigura nel confronto diretto con i suoi avversari.
Se volete approfondire la conoscenza con EPOC non dovete far altro che visitare le risorse equamente distribuite nella rete. Devo ripetermi? Il miglior punto di riferimento italiano su Usenet riman it.comp.hardware.palmari dove potrete soddisfare le vostre curiosità in un clima veramente rilassato e accogliente. Un consiglio, estrapolato dalla Netiquette e valido in generale per tutti i ng: prima di cominciare a sparare domande a raffica “lurkate” un pochino e leggete i post già presenti, per evitare di ripetere domande trite e ritrite.

Se invece cercate qualcosa su protocollo http direi che non c’è niente di meglio di EpocCity . Il sito, ottimamente organizzato, oltre alle news, presenta una vasta scelta di software, di recensioni, di guide e FAQ. Sono presenti anche una sezione download, dei forum e collegamenti ad altri siti.

Non siete mai sazi di software? Il noto sito di Tucows ha una sezione dedicata a EPOC .
E anche per gli antenati Siena e Serie3.

Probabilmente la Signorina Pfaeffenbichler trova il software che le occorre in un sito dal dominio germanico: FreeEpoc . Peccato che sia necessario spiccicare 2 paroline di tedesco, ma al giorno d’oggi chi non parla almeno 2 o 3 lingue? E comunque il sito italiano di Psion dovrebbe risolvere anche questo inconveniente.

Volete gli e-book che tanto furore fanno su altre piattaforme? EpocBook è quello che fa per voi! Ci sono sezioni in moltissime lingue europee, e persino in Latino!!!
C’è anche la sezione EpocInfo con tutte le spiegazioni del caso.

Se infine diventerete fan di EPOC perché non iscrivervi alla mailing list ? In fondo sono il sistema più veloce ed efficace per ottenere un’informazione completa su un particolare argomento.


La piattaforma Symbian offre diverse opzioni per lo sviluppo di applicazioni.

Il linguaggio di programmazione elettivo per gli utenti avanzati è EPOC C++. Symbian stesso è scritto in C++.
Come i suoi cugini desktop, EPOC C++ è efficiente, e offre un’interfaccia a oggetti a tutte le API del sistema.
Gli sviluppatori più esperti saranno lieti di sapere che, per rendere più semplice il porting del codice, sono state create le EPOC C Standard Library che forniscono un set di API compatibili con lo standard Posix: uno strato ulteriore tra lo sviluppatore e le API EPOC C++ fondamentali.

Anche Java è pienamente supportato: Java For Applications (o Applets nelle pagine web), le API Javaphone 1.0 che permettono l’accesso a tutte le principali funzionalità wireless. Il runtime Java di Symbian consta della Java Virtual Machine denominata Personal Java 3.0, e gestisce i profili di Javaphone 1.0

Ricordiamo che è incluso il WAP (versione 1.1) e HTML versione 3.2 con gestione completa dei frame, HTTPS e applet Java.
Symbian supporta i protocolli POP3, IMAP4, SMTP. MHTML. Per quanto riguarda gli attachment sono supportati i documenti Microsoft Word. Il sistema gestisce anche i Fax e il Text messaging (in pratica gli SMS).

Il punto di riferimento è, ovviamente, il sito ufficiale di Symbian . Qui sono reperiribili i SDK di Quartz 6.0, il Nokia 9210 SDK e le news e il supporto per questa piattaforma.

L’intenzione di questa serie di articoli sul mondo dei palmari, come ho annunciato all’ inizio è quello di presentare le varie opportunità che offrono, i vari dialetti, i perché di ciascuna scelta tecnologica. Alla fine è il gusto personale dell’utente che decide, e le peculiarità dell’utilizzo che andrà a fare dell’oggetto. Quindi non ha senso affermare in assoluto che un prodotto sia superiore a un altro, o da consigliare ciecamente. E il viaggio non è ancora finito: all’orizzonte appaiono nuove terre ancora inesplorate come Pocket Linux.

Manrico Corazzi

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Pubblicato il
18 mar 2001
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