L'opinione/ Apple: favole e falsi miti

L'opinione/ Apple: favole e falsi miti

di D. Galimberti. Come utente Macintosh di vecchia data mi trovo spesso a discutere, a difendere la mia scelta e a sfatare dei falsi miti. Vediamo quali e perché
di D. Galimberti. Come utente Macintosh di vecchia data mi trovo spesso a discutere, a difendere la mia scelta e a sfatare dei falsi miti. Vediamo quali e perché


C’era una volta (circa 3 anni fa) un’azienda che in molti davano per spacciata e sull’orlo del fallimento. Quell’azienda si chiamava Apple: chi la conosceva bene sapeva che le cose sarebbero andate per il meglio, e chi decise di investire i suoi soldi in azioni Apple (compreso Bill Gates) sapeva di fare un buon affare.

C’era una volta un computer che secondo alcuni sarebbe stato un grande flop, perché non era aggiornabile, non era espandibile (aveva solo porte USB) ed era colorato e trasparente, come un moderno giocattolo. Quel computer si chiamava iMac, e negli ultimi anni ha fatto la fortuna di Apple restando a lungo in testa nelle classifiche dei computer piú venduti.

C’era una volta un programma pensato per rendere il montaggio video accessibile a tutti, ma anche in questo caso qualcuno non trovava l’idea interessante, perché il montaggio video doveva essere un compito riservato ai professionisti. Eppure iMovie è stato ed è tutt’ora uno dei software di maggior successo di Apple, che vanta diversi tentativi di imitazione (e sono pronto a scommettere che succederà la stessa cosa anche con iDVD).

C’era una volta un altro computer, questa volta portatile, deriso perché sembrava un “caramellone” o un “computer per femminucce”. Anche in questo caso la sorte fu la stessa dell’iMac, e l’iBook ottenne un grande successo di pubblico.

Potrei continuare a raccontarvi altre favole, alcune piú “antiche” e con un esito meno felice come quella di Newton (l’antenato dei computer palmari) e altre piú moderne, come quella del nuovissimo e tanto ricercato Titanium. Penso che il senso generale del discorso sia comunque ben chiaro: Apple, che piaccia o meno, è sempre stata tra le aziende che nel bene o nel male hanno scritto la storia dell’informatica, portando sovente innovazioni significative.

Come utente Macintosh di vecchia data, mi trovo spesso a discutere, a difendere la mia scelta e a sfatare dei falsi miti. Il più ricorrente è
quello secondo il quale per Macintosh non esiste software… Sicuramente ne esiste di meno, e sicuramente non ne esiste per alcuni compiti specifici (ma è vero anche il contrario). In ogni caso chi usa Mac non passa certo il suo tempo a guardare il sistema operativo, ma ci lavora, e solitamente (non lo dico io ma statistiche fatte su decine di migliaia di aziende americane) è anche piú produttivo. Per i compiti svolti dal 90% dei computer, l’utilizzo di un Mac, piuttosto che di un PC Wintel, di un PC con Linux o qualsiasi altro sistema, darebbe gli stessi identici risultati.

A questo punto qualcuno si chiederà perché dovrebbe spendere di piú per fare le stesse cose. In realtà se per esempio considerate un piccolo ufficio con 5 PC-Wintel e 5 licenze originali di Office, scoprirete che il suo costo è superiore a quello di 5 iMac con 5 licenze di AppleWorks. E tutto questo senza considerare poi che il Mac avrà una vita media superiore e minori costi di manutenzione (anche questi sono dati statistici e non mie opinioni personali). Potrei aggiungere altri vantaggi connessi all’utilizzo dei Mac in un piccolo ufficio: vogliamo parlare della semplicità con cui in pochi minuti (e senza nessun riavvio) è possibile configurare una rete? Tra l’altro ricordo che l’ethernet è già di serie su tutti i computer di Apple, ma volendo possiamo anche ricorrere ad Airport e creare una rete wireless.


Vogliamo parlare di interfaccia, ergonomia e coerenza dei comandi? Facciamo un giochino; guardate sotto la vostra scrivania: quasi sicuramente troverete un cestino, e quasi sicuramente il cestino sarà sulla vostra destra, esattamente come avviene in MacOS e contrariamente a quello che succede in Windows.

Si tratta più che altro di una curiosità che ben pochi troveranno significativa, ma vediamo cosa succede se vi faccio questa domanda: che comando da tastiera dovete utilizzare per “selezionare tutto”? Chi usa un Mac avrà già risposto che il comando da tastiera è “mela-A” (come “select All”), perché è così in tutte le applicazioni.

Chi utilizza Windows starà facendo l’elenco delle casistiche, perché lo stesso comando varia in funzione dell’applicazione; e non è nemmeno detto che sia facile da ricordare perché è difficile associare comandi come “alt-shift-5(tn)” all’idea di “seleziona tutto”…

Sono tanti particolari come questi che rendono MacOS semplice da utilizzare e che fanno apprezzare Apple ai suoi utenti, rendendola l’azienda informatica con la più elevata “percentuale di fedeltà”: chi prova un Macintosh difficilmente torna volentieri a un PC-Wintel.

Altra opinione diffusa, è quella secondo la quale Apple in borsa va male. È vero che qualche tempo fa c’è stato un brutto crollo (-50%), ma è altrettanto vero che prima di quel giorno le azioni avevano guadagnato il 1000% in due anni (sì, il mille per cento: 10 volte il valore iniziale). Anche oggi, se si confronta l’andamento del titolo Apple con quello del Nasdaq, ci si accorge che negli ultimi tre mesi il primo ha guadagnato il 35/40%, mentre il secondo è lentamente sceso del 25/30%.

Certo: non sono tutte rose e fiori…
Quando un rivista regala un’enciclopedia multimediale, spesso si tratta di una versione solo per Windows; questo fatto dà ancora più fastidio quando si scopre che nella maggior parte dei casi il prodotto è stato in realtà realizzato su un Macintosh. Fortunatamente questa tendenza sta cambiando e capita sempre più spesso di trovare delle applicazioni multipiattaforma. Se questo è un male minore, ben più grave è invece il fatto che per anni fosse disponibile un solo software per masterizzare, le cui prestazioni non erano certo invidiabili. Ma se nel campo della disponibilità di software le cose stanno andando sempre meglio, ci sono altri aspetti per cui gli utenti italiani avrebbero ragione di lamentarsi: ritardi nelle localizzazioni, assistenza telefonica ridicola di Apple Italia, assistenza sull’hardware in garanzia centralizzata per tutta l’Europa (con conseguenti lunghe attese per le riparazioni), ecc. ecc..

In definitiva, convivere con un Macintosh può dare soddisfazioni ma anche qualche problema; fortunatamente per risolvere questi ultimi troverete tentissime persone disposte a darvi una mano: newsgroup, mailing-list, canali IRC e forum di discussione, sono sempre molto attivi e frequentati da ragazzi disponibili e preparati che non vi faranno mai sentire in minoranza di fronte al quasi monopolio dei PC-Wintel.

Domenico Galimberti

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Pubblicato il
18 mar 2001
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