Intel inside il tuo cervello

Intel inside il tuo cervello

L'obiettivo di un gruppo di ricercatori sponsorizzati dall'azienda di Santa Clara è impiantare microchip nelle teste degli utenti. O, senza diventare troppo invasivi, realizzare delle semplici cuffie
L'obiettivo di un gruppo di ricercatori sponsorizzati dall'azienda di Santa Clara è impiantare microchip nelle teste degli utenti. O, senza diventare troppo invasivi, realizzare delle semplici cuffie

Entro il 2020 utilizzeremo le nostre onde cerebrali per controllare pressoché ogni tipo di apparato elettronico. La data è stata indicata da un team ricercatori Intel impegnati nella progettazione di un chip da applicare come un cappello o una paio di cuffie.

La tecnologia di partenza è simile a quella utilizzata per le macchine che effettuano la risonanza magnetica funzionale : gli utenti dovranno indossare dei sensori attraverso i quale verrà monitorata l’attività del cervello , modellando così i comandi da inviare alle periferiche.

L’idea di per sé non è nuovissima. Altri dispositivi come MindSet sono già disponibili sul mercato dei videogiochi come alternative ai controller tradizionali. In altre occasioni, altri ricercatori avevano presentato applicazioni in cui un automa veniva mosso con “la sola forza del pensiero”: anche Honda, con il suo celebre Asimo, ha mostrato un prototipo con queste caratteristiche. Il progetto Intel, al quale partecipano anche rappresentati della Carnegie Mellon University e della Pittsburgh University, dovrebbe indirizzare la propria tecnologia in ambito domestico e potenzialmente potrebbe diventare un ausilio medico importante tanto quanto strumenti come eye-tracker e simili.

Le ultime notizie circa il lavoro dei ricercatori riferiscono che “il team sarebbe vicino ad incorporare dei sensori all’interno di cuffie attraverso cui inviare istruzione ad un computer”. Secondo uno degli scienziati, Dean Pomerleau, il passo successivo sarebbe lo sviluppo di periferiche impiantabili direttamente dentro il cervello .

Giorgio Pontico

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Pubblicato il 26 nov 2009
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