Armani, domini non garantiti dal nome

Armani, domini non garantiti dal nome

L'azienda Giorgio Armani riesce in tribunale a sottrarre il dominio armani.it che era stato registrato da Luca Armani. Ma questo è solo il primo caso? Si può prevedere una corsa alla registrazione di cognomi come marchi
L'azienda Giorgio Armani riesce in tribunale a sottrarre il dominio armani.it che era stato registrato da Luca Armani. Ma questo è solo il primo caso? Si può prevedere una corsa alla registrazione di cognomi come marchi


Roma – Registrare un dominio.it con il proprio cognome non garantisce la titolarità dello stesso. Ad affermarlo è la clamorosa sentenza emessa dal Tribunale di Bergamo con cui si è deciso che il signor Luca Armani non ha diritto al dominio armani.it perché questo spetta alla Giorgio Armani, società il cui nome è anche un marchio.

Dopo la lunga vicenda Grauso sulla questione dei domini e le innumerevoli rassicurazioni provenienti dal NIC italiano, la sentenza di Bergamo sembra annullare uno dei pochi punti fermi nel mondo dei domini.it, quello secondo cui il proprio nome e cognome può garantire la titolarità di un dominio internet equivalente.

A prevalere, invece, secondo il giudice di questo caso, è la registrazione del marchio, capace di soverchiare qualsiasi diritto “al nome” che era stato rivendicato, in questo caso, dalla parte soccombente nel giudizio, cioè Luca Armani, titolare di un timbrificio.

“Oggi è un giorno triste per Internet – ha scritto Luca Armani sul suo sito , suo ancora per poco – E pensare che fino ad oggi ero convinto che quella parola ARMANI fosse il mio cognome, quello che da 39 anni ero convinto di rappresentare decorosamente. Sicuramente mi sono sbagliato, come sbagliata è la dicitura che appare sulla mia carta d’identità. ARMANI non è il mio cognome e nemmeno quello della mia famiglia ma è principalmente e innanzitutto un Marchio. Difficile sarà farlo capire in futuro, quando saranno cresciuti, anche ai miei figli ma ci proverò”.

La beffa per Luca Armani è non solo essersi dovuto difendere dalle accuse della Giorgio Armani di aver utilizzato il proprio nome per lucrare sul nome altrui (!!!) ma anche di trovarsi ora a pagare salatissime spese legali all’azienda del celebre stilista. Rimane anche da vedere cosa penseranno di quanto accaduto tutti gli altri Armani italiani, e soprattutto quei circa 200 Armani che sono titolari di altrettante aziende nostrane.

Altro importante problema che si apre ora, naturalmente, è quello legato alla titolarità di tutti i domini italiani registrati da chi ha un cognome corrispondente. Se la Registration Authority a suo tempo affermava con forza che un nome a dominio equivalente ad un cognome non avrebbe potuto essere registrato se non dal titolare del cognome stesso, ora interviene una singolare ed estensiva interpretazione della legge sui marchi a cambiare tutto ciò.

Quanti correranno all’ufficio per la registrazione dei marchi per tutelare il proprio nome e cognome, un dato anagrafico che oggi, evidentemente, ha perso qualsiasi importanza?

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Pubblicato il
21 mar 2003
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