AMD: fossi in voi, non mi comprerei

AMD: fossi in voi, non mi comprerei

Intel mostra i documenti alla FTC: un ex-dirigente di AMD avrebbe ammesso a porte chiuse l'impossibilità di competere con il chipmaker di Santa Clara
Intel mostra i documenti alla FTC: un ex-dirigente di AMD avrebbe ammesso a porte chiuse l'impossibilità di competere con il chipmaker di Santa Clara

La guerra senza fine tra Intel e AMD sembrava essere volta al termine, con una costosa pax da 1,25 miliardi di dollari . Ma la Federal Trade Commission (FTC) aveva prontamente comunicato l’intenzione di passare al vaglio il patto tra i chipmaker di Santa Clara e Sunnyvale. Intel ha così iniziato a sottoporre alla commissione statunitense una serie di documenti a sostegno di una sostanziale estraneità a pratiche definibili come anti-competitive.

È recente infatti l’invio di una lettera ufficiale da parte dell’azienda di Santa Clara all’attenzione della FTC: persino i più alti vertici di AMD avrebbero ammesso l’impossibilità di competere con Intel . I prodotti di AMD – stando a quanto è stato spiegato nella missiva – non si sarebbero imposti sul mercato per una fondamentale mancanza di piattaforme pienamente integrate.

I dettagli più curiosi sono comunque stati riportati a partire dalle dichiarazioni di Henry Richard, vicepresidente dell’area marketing di AMD tra il 2002 e il 2007. Intel avrebbe in pratica ottenuto il contenuto di una serie di comunicazioni interne all’azienda di Sunnyvale attraverso i documenti condivisi all’interno dell’estenuante causa legale apparentemente terminata con il miliardario armistizio.

Henry Richard non comprerebbe mai un prodotto della sua stessa ex-azienda . “Se guardiamo la cosa da un punto di vista oggettivo – avrebbe detto Richard nelle comunicazioni interne ottenute da Intel – non comprereste mai un prodotto AMD. Non l’avrei mai acquistato per un mio dispositivo personale, almeno se non ci avessi lavorato”.

In realtà, Richard avrebbe sconsigliato a qualsiasi decision maker di una qualsiasi azienda tra le prime 500 della rivista Fortune l’acquisto di una tecnologia firmata AMD. Probabilmente – sempre stando alla visione dell’ex-vicepresidente – perché il chipmaker di Sunnyvale sarebbe ancorato ad una reputazione di bassa qualità e soprattutto bassa affidabilità.

E non è tutto. Richard avrebbe inoltre definito patetica la sua ex-azienda, in particolare per la decisione di vendere processori al posto di piattaforme complete. Impossibile poi competere con Intel nel segmento di mercato legato a desktop e notebook. A fare auto-critica sarebbe stato persino Hector Ruiz, CEO di AMD: la sua azienda sarebbe in ritardo anche nel settore mobile .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
14 gen 2010
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