IBM, gli scanner e gli aeroporti

IBM, gli scanner e gli aeroporti

Un sistema di sensori collegati a un supercomputer centrale. Meno vistoso dei contestati apparecchi denudanti ma, teoricamente, ancora più attento ai comportamenti dei passeggeri
Un sistema di sensori collegati a un supercomputer centrale. Meno vistoso dei contestati apparecchi denudanti ma, teoricamente, ancora più attento ai comportamenti dei passeggeri

IBM ha depositato la richiesta di brevetto per alcune tecnologie sviluppate in materia di sicurezza aeroportuale, tematica su cui sta dibattendo molto in questo periodo e per la quale Big Blue potrebbe voler fornire una soluzione propria .

I dodici brevetti richiesti convergono in un unico sistema di sensori di vario genere sparsi in ogni angolo dell’aeroporto: prendono in consegna ogni individuo che ne varchi la soglia e ne monitorano i comportamenti, il vestiario e i gesti alla ricerca di sguardi sfuggenti, respirazione irrequieta e altri sintomi che possano tradire eventuali terroristi. Tutte le informazioni raccolte vengono sottoposte all’analisi di un sofisticato motore inferenziale , cui spetterebbe il compito di avvertire il personale di sicurezza nel caso che vengano individuati personaggi ritenuti sospetti.

Stando a quanto spiegato a Information Week da Robert Angell, ideatore del sistema insieme a Robert Friedlander e James Kraemer, l’applicazione di un modello del genere potrebbe avvenire in qualsiasi luogo ritenuto a rischio, consentendo alle entità preposte alla sorveglianza di eseguire controlli molto più accurati rispetto a quelli attuali senza però entrare in contatto diretto con i “monitorati”: che, almeno in teoria, non si accorgerebbero neanche di essere al centro dell’attenzione di aeroporti (ma anche stazioni, supermercati, uffici) dotati di sensi propri.

I dettagli delle richieste depositate da IBM, che la scorsa settimana si era confermata l’azienda hi-tech più prolifica degli ultimi anni, non sono stati svelati del tutto ma, se il sistema ideato da Big Blue dovesse in futuro diventare standard, i passeggeri dovranno prestare attenzione a qualsiasi azione compiuta in luoghi sensibili. Attenzione dunque a dirigersi velocemente verso i varchi di sicurezza: il cervellone elettronico potrebbe non pensare che si sta perdendo il volo, mettendo in preallarme gli agenti della security.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
21 gen 2010
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