Laboratori orbitanti privati e router spaziali

Laboratori orbitanti privati e router spaziali

Lo spazio interessa tutti. Non solo a NASA che pensa a veivoli monoposto, ma anche ai privati. Che progettano stazioni spaziali. O che, come fa Cisco, mandano router dove mai nessuno è mai giunto prima
Lo spazio interessa tutti. Non solo a NASA che pensa a veivoli monoposto, ma anche ai privati. Che progettano stazioni spaziali. O che, come fa Cisco, mandano router dove mai nessuno è mai giunto prima

Circolata per anni e decenni nell’immaginario collettivo grazie all’entertainment, l’idea di un velivolo monoposto è recentemente entrata a far parte dei potenziali progetti di NASA, grazie alla presentazione di un design sperimentale durante il meeting della American Helicopter Society che si è tenuto a San Francisco il 20 gennaio.

Ideato dall’ingegnere aerospaziale Mark D. Moore, il mezzo presentato all’AHS si chiama Puffin e misura 3,6 metri di lunghezza per 4,4 metri di larghezza, ali laterali incluse. Puffin pesa 136 chilogrammi (pilota escluso) ed è dotato di due motori elettrici, caratteristica che giova a favore della bassa rumorosità e della sostenibilità ambientale dell’aggeggio.

Puffin si solleva in aria con un movimento verticale ed è pensato per i voli ad alte altitudini, e secondo il progettista potrebbe rappresentare – qualora la sua realizzazione si dimostrasse possibile – uno strumento utile nelle operazioni militari segrete così come in quelle di soccorso in condizioni difficili.

Se NASA si ferma all’atmosfera terrestre con i suoi progetti, lo stesso non fa Robert Bigelow, imprenditore e businessman multimilionario che nel 1999 ha fondato la Bigelow Aerospace con l’obiettivo di aprire lo spazio al business dei privati. Finanziata con 180 milioni di dollari, la società guarda al dopo ISS progettando e costruendo “habitat spaziali commerciali” molto più grandi e vivibili dei cunicoli claustrofobici della stazione spaziale orbitante. Anno previsto per la messa in orbita (a bordo di massicci vettori Ares V): 2015. E già si pensa a una base sulla Luna.

Chi invece investe nel futuro delle comunicazioni satellitari nell’atmosfera è Cisco, che ha recentemente lanciato un vero e proprio Space Router (a bordo di un razzo vettore Atlas V) per incrementare il traffico IP veicolato per mezzo di satelliti. Il lancio è stato un successo, il router spaziale (noto come progetto IRIS) funziona, e Cisco dice di voler portare la connettività a Internet nelle aree dove i cablaggi a terra e le reti 3G ancora non arrivano.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
25 gen 2010
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